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Contemplare il Vangelo di oggi

Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)

Venerdì della II settimana del Tempo Ordinario
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Prima Lettura (Ebr 8,6-13): Fratelli, [Gesù, nostro sommo sacerdote,] ha avuto un ministero tanto più eccellente quanto migliore è l’alleanza di cui è mediatore, perché è fondata su migliori promesse. Se la prima alleanza infatti fosse stata perfetta, non sarebbe stato il caso di stabilirne un’altra. Dio infatti, biasimando il suo popolo, dice: «Ecco: vengono giorni, dice il Signore, quando io concluderò un’alleanza nuova con la casa d’Israele e con la casa di Giuda. Non sarà come l’alleanza che feci con i loro padri, nel giorno in cui li presi per mano per farli uscire dalla terra d’Egitto; poiché essi non rimasero fedeli alla mia alleanza, anch’io non ebbi più cura di loro, dice il Signore.

E questa è l’alleanza che io stipulerò con la casa d’Israele dopo quei giorni, dice il Signore: porrò le mie leggi nella loro mente e le imprimerò nei loro cuori; sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Né alcuno avrà più da istruire il suo concittadino, né alcuno il proprio fratello, dicendo: “Conosci il Signore!”. Tutti infatti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande di loro. Perché io perdonerò le loro iniquità e non mi ricorderò più dei loro peccati». Dicendo alleanza nuova, Dio ha dichiarato antica la prima: ma, ciò che diventa antico e invecchia, è prossimo a scomparire.
Salmo Responsoriale: 84
R/. Amore e verità s’incontreranno.
Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza. Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme, perché la sua gloria abiti la nostra terra.

Amore e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno. Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo.

Certo, il Signore donerà il suo bene e la nostra terra darà il suo frutto; giustizia camminerà davanti a lui: i suoi passi tracceranno il cammino.
Versetto prima del Vangelo (2Cor 5,19): Alleluia, alleluia. Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo, affidando a noi la parola della riconciliazione. Alleluia.
Testo del Vangelo (Mc 3,13-19): In quel tempo, Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni. Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè «figli del tuono»; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì.

«Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva»

Rev. D. Jordi POU i Sabater (Sant Jordi Desvalls, Girona, Spagna)

Oggi, il Vangelo sintetizza la teologia della vocazione cristiana: il Signore sceglie quelli che vuole che stiano con Lui e siano inviati come apostoli (cf.Mc 3,13-14). In primo luogo, li sceglie: prima della creazione del mondo, ci ha destinati ad essere santi (cf. Ef 1,4). Ci ama in Cristo ed in Lui ci modella, dandoci le qualità per essere figli suoi. Solo alla luce della nostra vocazione, possono capirsi le nostre qualità; la vocazione è la “parte” che ci ha affidato nella redenzione. E’ la scoperta dell’intimo “perché” della mia esistenza, quando sento di essere pienamente “me stesso”, quando vivo la mia vocazione.

E perché ci ha chiamati? Per stare con Lui. Questa scelta implica corrispondenza: «Un giorno –non voglio generalizzare, apri il tuo cuore al Signore e raccontagli la tua storia- forse un amico, un cristiano comune, uguale a te, ti scoprì un panorama profondo e nuovo, anche se, allo stesso tempo, era vecchio come il Vangelo. Ti suggerì la possibilità d’impegnarti seriamente a seguire Cristo, ad essere apostolo di apostoli. Forse perdesti allora la tranquillità e non la ricuperasti, trasformata in pace, fino a quando volontariamente, perché tu lo decidesti –che è la ragione più soprannaturale- dicesti quel “sì” a Dio. Ed arrivò la gioia, vigorosa, costante, che solo sparisce quando ti allontani da Lui» (San Jose María).

E’ dono, ma è anche impegno: santità per mezzo della preghiera e dei sacramenti ed inoltre una lotta personale. «Tutti i fedeli di qualunque stato e condizione di vita sono chiamati alla pienezza della vita cristiana ed alla perfezione della carità, santità che, anche nella società terrena, promuove un modo più umano di vivere» (Concilio Vaticano II).

Così, possiamo capire la missione apostolica: guidare gli altri verso Cristo; possederLo e portarLo. Oggi possiamo considerare con maggior attenzione questa chiamata e perfezionare alcuni dettagli della nostra risposta d’amore.

Pensieri per il Vangelo di oggi

  • «‘Vi esorto ad offrire i vostri corpi’ (Rm 12,1). Pregando così, l'Apostolo eleva tutti gli uomini alla dignità del sacerdozio; esorta tutti a presentare il proprio corpo come sacrificio vivente» (San Pietro Crisologo)

  • «Il bene tende sempre a comunicarsi. Comunicandolo, il bene attecchisce e si sviluppa (…).Non dovrebbero meravigliarci allora alcune espressioni di san Paolo: ‘L'amore di Cristo ci possiede’ (2Cor 5,14); ‘Guai a me se non annunciassi il Vangelo!’ (1Cor 9,16)» (Francesco)

  • «Fin dagli inizi della vita pubblica, Gesù sceglie dodici uomini perché stiano con lui e prendano parte alla sua missione; li fa partecipi della sua autorità e li manda “ ad annunziare il regno di Dio e a guarire gli infermi’ (Lc 9,2) (…)» (Catechismo della Chiesa Cattolica, nº 551)