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Contemplare il Vangelo di oggi

Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)

Mercoledì, XVI settimana del Tempo Ordinario
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Prima Lettura (Ger 1,1.4-10): Parole di Geremìa, figlio di Chelkìa, uno dei sacerdoti che risiedevano ad Anatòt, nel territorio di Beniamino. Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto, prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni».

Risposi: «Ahimè, Signore Dio! Ecco, io non so parlare, perché sono giovane». Ma il Signore mi disse: «Non dire: “Sono giovane”. Tu andrai da tutti coloro a cui ti manderò e dirai tutto quello che io ti ordinerò. Non aver paura di fronte a loro, perché io sono con te per proteggerti». Oracolo del Signore.

Il Signore stese la mano e mi toccò la bocca, e il Signore mi disse: «Ecco, io metto le mie parole sulla tua bocca. Vedi, oggi ti do autorità sopra le nazioni e sopra i regni per sradicare e demolire, per distruggere e abbattere, per edificare e piantare».
Salmo Responsoriale: 70
R/. La mia bocca, Signore, racconterà la tua giustizia.
In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso. Per la tua giustizia, liberami e difendimi, tendi a me il tuo orecchio e salvami.

Sii tu la mia roccia, una dimora sempre accessibile; hai deciso di darmi salvezza: davvero mia rupe e mia fortezza tu sei! Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.

Sei tu, mio Signore, la mia speranza, la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza. Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno, dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.

La mia bocca racconterà la tua giustizia, ogni giorno la tua salvezza. Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.
Versetto prima del Vangelo (---): Alleluia, alleluia. Il seme è la parola di Dio, il seminatore è Cristo: chiunque trova lui, ha la vita eterna. Alleluia.
Testo del Vangelo (Mt 13,1-9): Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia. Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».

«Il seminatore uscì a seminare»

P. Julio César RAMOS González SDB (Mendoza, Argentina)

Oggi, Gesù —mediante gli scritti di Matteo— ci introduce nei misteri del Regno, usando questa sua formula così caratteristica di presentarci il suo svolgimento con l'aiuto di parabole.

Il seme è la parola proclamata, e il seminatore è Lui stesso. Lui non cerca di seminare nel miglior terreno per assicurarsi la miglior raccolta. Lui è venuto affinché tutti «abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza» (Gv 10,10). Per questo, non risparmia nel cospargere manciate generose di seme, sia «sulla strada» (Mt 13,4), come «in luogo sassoso» (v. 5) o «sulle spine» (v. 7), e finalmente «sulla terra buona» (v. 8).

Così, il seme sparso con generose manciate produce l’aliquota di fecondità che le possibilità “toponimiche” ammettono. Il Concilio Vaticano II ci dice: «La parola del Signore è paragonata appunto al seme che viene seminato nel campo: quelli che lo ascoltano con fede e appartengono al piccolo gregge di Cristo, hanno accolto il regno stesso di Dio; poi il seme per virtù propria germoglia e cresce fino al tempo del raccolto» (Lumen gentium, n.5).

«Quelli che lo ascoltano con fede», ci dice il Concilio. Tu sei abituato ad ascoltarla, o a leggerla e forse chissà, anche a meditarla. In consonanza con l’intensità con cui presti ascolto alla fede, così sarà la prospettiva della fruttificazione. Anche se questo viene, in certo modo, garantito per la forza vitale della Parola-seme, non è minore la responsabilità che tu hai nell’ascoltarla attentamente. Per questo, «chi ha orecchi intenda» (Mt 13,9).

Chiedi oggi al Signore l'ansia del profeta: «Quando le tue parole mi vennero incontro, le divorai con avidità; la tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore, perché io portavo il tuo nome, Signore, Dio degli eserciti» (Ger 15,16).

Pensieri per il Vangelo di oggi

  • «Il divino Seminatore ancora getta il suo seme: ci invita a diffondere il suo messaggio, con la dottrina e con l’esempio » (San Josemaría)

  • «Il Signore getta abbondatemente e gratuitamente il seme della Parola di Dio. Il seminatore non si scoraggia perche sa che parte di questo seme è destinato a cadere in “terreno buono”, cioè in cuori ardenti e capaci di accogliere con disponibilità la Parola, per il bene di molti» (Benedetto XVI)

  • «Le parabole sono come specchi per l'uomo: accoglie la Parola come un terreno arido o come un terreno buono? Che uso fa dei talenti ricevuti? Al centro delle parabole stanno velatamente Gesù e la presenza del Regno in questo mondo (…)» (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 546)