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Contemplare il Vangelo di oggi

Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)

VIII Domenica (C) del Tempo Ordinario
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Prima Lettura (Sir 27,4-7): Quando si scuote un setaccio restano i rifiuti; così quando un uomo discute, ne appaiono i difetti. I vasi del ceramista li mette a prova la fornace, così il modo di ragionare è il banco di prova per un uomo. Il frutto dimostra come è coltivato l’albero, così la parola rivela i pensieri del cuore. Non lodare nessuno prima che abbia parlato, poiché questa è la prova degli uomini.
Salmo Responsoriale: 91
R/. È bello rendere grazie al Signore.
È bello rendere grazie al Signore e cantare al tuo nome, o Altissimo, annunciare al mattino il tuo amore, la tua fedeltà lungo la notte.

Il giusto fiorirà come palma, crescerà come cedro del Libano; piantati nella casa del Signore, fioriranno negli atri del nostro Dio.

Nella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno verdi e rigogliosi, per annunciare quanto è retto il Signore, mia roccia: in lui non c’è malvagità.
Seconda Lettura (1Cor 15,54-58): Fratelli, quando questo corpo corruttibile si sarà vestito d’incorruttibilità e questo corpo mortale d’immortalità, si compirà la parola della Scrittura: «La morte è stata inghiottita nella vittoria. Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?». Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la Legge. Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo! Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, progredendo sempre più nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.
Versetto prima del Vangelo (Fil 2,15-16): Alleluia, alleluia. Risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita. Alleluia.
Testo del Vangelo (Lc 6,39-45): In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.

»Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda».

«L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene»

Dr. Johannes VILAR (Köln, Germania)

Oggi c'è sete di Dio, c'è una frenesia di trovare un senso nella propria esistenza e nelle proprie azioni. Il boom dell'interesse esoterico lo dimostra, ma le teorie auto redentrici non servono. Per mezzo del profeta Geremia, Dio si rammarica che il suo popolo abbia commesso due mali: hanno abbandonato Lui, sorgente di acqua viva, e si é scavato cisterne, cisterne piene di crepe, che non trattengono l'acqua (cfr Ger 2,13).

C'è chi vaga in mezzo a pseudofilosofie e pseudoreligioni —ciechi guidando altri ciechi (cfr Lc 6,39)— finché, scoraggiati, come sant'Agostino, con la propria fatica e la grazia di Dio, si convertono, perché scoprono la coerenza e la trascendenza della fede rivelata. Nelle parole di san Josemaría Escrivá, «La gente ha una visione piatta, attaccata alla terra, a due dimensioni. —Quando vivrai la vita soprannaturale otterrai da Dio la terza dimensione: l'altezza e, con essa, il rilievo, il peso e il volume».

Benedetto XVI ha illuminato molti aspetti della fede con testi scientifici e pastorali ricchi di suggerimenti, come la sua trilogia "Gesù di Nazaret". Ho osservato quanti acattolici si orientano ai suoi insegnamenti (e a quelli di san Giovanni Paolo II). Questo non è casuale, perché non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né albero cattivo che produca un frutto buono (cfr Lc 6,43).

Si potrebbero fare grandi passi nell'ecumenismo, se ci fosse più buona volontà e più amore per la Verità (molti non si convertono per pregiudizi e legami sociali, che non dovrebbero essere un freno, ma lo sono). In ogni caso, ringraziamo Dio per questi doni (Giovanni Paolo II non ha esitato ad affermare che il Concilio Vaticano II è il grande dono di Dio alla Chiesa nel XX secolo); e preghiamo per l'Unità, la grande intenzione di Gesù Cristo, per la quale Egli stesso pregó nella sua Ultima Cena.

Pensieri per il Vangelo di oggi

  • «Pare, in verità, che la conoscenza di se stesso sia la più difficile di tutte. Nè l'occhio che vede le cose esterne vede a se stesso e fino lo stesso intendimento, presto per giudicare il peccato dell'altro, sia lento per percepire i propri difetti» (San Basilio il Grande)

  • «La vita di Cristo diventa anche nostra; riceviamo un nuovo modo di essere: possiamo pensare come Lui, agire come Lui, vedere il mondo e le cose con gli occhi di Gesù» (Francesco)

  • «L’esercizio di tutte le virtù è animato e ispirato dalla carità. Questa è il “vincolo di perfezione” (Col 3,14); è la forma delle virtù; le articola e le ordina tra loro; è sorgente e termine della loro pratica cristiana. La carità garantisce e purifica la nostra capacità umana di amare. La eleva alla perfezione soprannaturale dell'amore divino» (Catechismo della Chiesa Cattolica, nº 1.827)