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Contemplare il Vangelo di oggi

Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)

Giovedì, II settimana del Tempo di Avvento
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Prima Lettura (Is 41,13-20): Io sono il Signore, tuo Dio, che ti tengo per la destra e ti dico: «Non temere, io ti vengo in aiuto». Non temere, vermiciattolo di Giacobbe, larva d’Israele; io vengo in tuo aiuto – oràcolo del Signore –, tuo redentore è il Santo d’Israele. Ecco, ti rendo come una trebbia acuminata, nuova, munita di molte punte; tu trebbierai i monti e li stritolerai, ridurrai i colli in pula. Li vaglierai e il vento li porterà via, il turbine li disperderà. Tu, invece, gioirai nel Signore, ti vanterai del Santo d’Israele.

I miseri e i poveri cercano acqua ma non c’è; la loro lingua è riarsa per la sete. Io, il Signore, risponderò loro, io, Dio d’Israele, non li abbandonerò. Farò scaturire fiumi su brulle colline, fontane in mezzo alle valli; cambierò il deserto in un lago d’acqua, la terra arida in zona di sorgenti. Nel deserto pianterò cedri, acacie, mirti e ulivi; nella steppa porrò cipressi, olmi e abeti; perché vedano e sappiano, considerino e comprendano a un tempo che questo ha fatto la mano del Signore, lo ha creato il Santo d’Israele.
Salmo Responsoriale: 144
R/. Il Signore è misericordioso e grande nell’amore.
O Dio, mio re, voglio esaltarti e benedire il tuo nome in eterno e per sempre. Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere e ti benedicano i tuoi fedeli. Dicano la gloria del tuo regno e parlino della tua potenza.

Facciano conoscere agli uomini le tue imprese e la splendida gloria del tuo regno. Il tuo regno è un regno eterno, il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.
Versetto prima del Vangelo (Is 45,8): Alleluia, alleluia. Stillate, cieli, dall’alto e le nubi facciano piovere il Giusto; si apra la terra e germogli il Salvatore. Alleluia.
Testo del Vangelo (Mt 11,11-15): In quel tempo, Gesù disse alle folle: «In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono. Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elìa che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti!».

«Il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono»

Rev. D. Ignasi FABREGAT i Torrents (Terrassa, Barcelona, Spagna)

Oggi, il Vangelo ci parla di Giovanni il Battista, il precursore del Messia, colui che è venuto a preparare il cammino del Signore. Accompagnerà anche noi da oggi fino al giorno sedici, giorno in cui finisce la prima parte dell’Avvento.

Giovanni è un uomo deciso, che sa quanto costino le cose, è consapevole che bisogna lottare per migliorare e per essere santo, per questo Gesù esclama: «Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono» (Mt 11,12). I “violenti” sono quelli che esercitano violenza su se stessi: -mi sforzo per credermi che il Signore mi ama? Mi sacrifico per essere “piccolo”? Mi sforzo per essere cosciente e vivere come figlio del Padre?

Santa Teresa di Lisieux si riferisce a queste parole di Gesù dicendo qualcosa che ci può aiutare nella nostra conversazione personale ed intima con Gesù: «Sei tu o povertà! Il mio primo sacrificio, ti accompagnerò fino a morire. So che l’atleta, una volta nello stadio, abbandona tutto per correre. Assaporate voi mondani, la vostra angoscia, la vostra pena e i frutti amari della vostra vanità; io, felice, otterrò dalla povertà le palme del trionfo!». -Ed io perché mi lamento subito, quando scopro che mi manca qualcosa che considero necessaria? Magari potessi vedere tutti gli aspetti della mia vita come questa Dottoressa della Chiesa!

Enigmaticamente, Gesù anche oggi ci dice che: «Giovanni è Elia (...) Chi ha orecchi, ascolti!» (Mt 11,14-15). Cosa vuol dire? Vuole chiarirci che Giovanni era veramente il suo predecessore, colui che portò a termine la stessa missione di Elia, d’accordo con la tradizione che esisteva all’epoca, che il profeta Elia doveva ritornare prima del Messia.

Pensieri per il Vangelo di oggi

  • «Mosè è stato il più grande legislatore, e ammirevoli sono stati tutti i profeti, ma non lo sono stati più di Giovanni. Non sono io chi si permette di confrontare un profeta all’altro bensì colui che è il loro e nostro Signore» (San Cirillo di Gerusalemme)

  • «Mi ha sempre impressionato l’incontro del Signore con Elia. Il Signore non era nella grandine, né nella pioggia né nella tormenta… Il Signore era in una brezza leggera. Questa è la musica del linguaggio del Signore. Preparandoci per il Natale, dobbiamo ascoltarla» (Francesco)

  • «San Giovanni Battista (…), precedendo Gesù “con lo spirito e la forza di Elia” (Lc 1,17), gli rende testimonianza con la sua predicazione, con il suo battesimo di conversione ed infine con il suo martirio» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n° 523)