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Vangelo di oggi + breve spiegazione teológica
Giovanni 10: il rapporto di conoscenza e di appartenenza tra il buon pastore e le sue pecore
REDAZIONE evangeli.net (tratte da testi di Benedetto XVI) (Città del Vaticano, Vaticano)Oggi meditiamo un aspetto essenziale del sermone del pastore: la comprensione reciproca tra il pastore e il gregge: egli chiama le sue pecore per nome e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce.
Conoscenza e appartenenza si intrecciano. Il pastore conosce le pecore perché appartengono a lui, ed esse lo conoscono proprio perché sono sue. "Sapere" e "appartenere" sono fondamentalmente lo stesso. Il vero pastore non "dispone" le pecore, come qualsiasi oggetto che viene utilizzato e consumato, esse gli "appartengono" nella conoscenza mutua, e questa "conoscenza" è una accettazione interiore. Indica una appartenenza interna, che è molto più profonda che il mero possesso delle cose.
- Questa è precisamente la differenza tra il vero pastore e il ladro: per il ladro -ideologi e dittatori-, le persone sono soltanto cose che si possiendono; per il vero pastore sono esseri liberi in vista di raggiungere la verità e l'amore: non si approfitta di esse, ma piuttosto da la vita per loro.