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Vangelo di oggi + breve spiegazione teológica
San Massimo il Confessore (579-662)
REDAZIONE evangeli.net (tratte da testi di Benedetto XVI) (Città del Vaticano, Vaticano)Oggi vorrei presentare la figura di uno dei grandi Padri della Chiesa di Oriente. Si tratta di un monaco, san Massimo, che meritò dalla Tradizione cristiana il titolo di Confessore per l’intrepido coraggio con cui seppe testimoniare – “confessare” – anche con la sofferenza (la crudele mutilazione della lingua e della mano destra) l’integrità della sua fede in Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, Salvatore del mondo.
Massimo Nacque in Palestina, la terra del Signore, intorno al 580. Fin da ragazzo fu avviato alla vita monastica e allo studio delle Scritture. Da Gerusalemme, Massimo si trasferì a Costantinopoli, e da lì, a causa delle invasioni barbariche, si rifugiò in Africa. Qui si distinse con estremo coraggio nella difesa dell’ortodossia.
Era nata la teoria secondo cui in Cristo vi sarebbe solo una volontà, quella divina. Per difendere l’unicità della sua persona, negavano in Lui una vera e propria volontà umana. Ma san Massimo capì subito che ciò avrebbe distrutto il mistero della salvezza, perché un uomo senza volontà non è un vero uomo, è un uomo “amputato”.
—Per san Massimo questa visione non rimane una speculazione filosofica; egli la vede realizzata nella vita concreta di Gesù, soprattutto nel dramma del Getsemani. In questo dramma dell’agonia di Gesù, dell’angoscia della morte, della opposizione tra la volontà umana di non morire e la volontà divina che si offre alla morte, in questo dramma del Getsemani si realizza tutto il dramma umano, il dramma della nostra redenzione.