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Vangelo di oggi + breve spiegazione teológica

18 marzo: San Cirillo di Gerusalemme, vescovo e dottore della Chiesa
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Testo del Vangelo (Gv 15,1-8): In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «(...) Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto (...)».

San Cirillo di Gerusalemme, vescovo e dottore della Chiesa (313-386)

REDAZIONE evangeli.net (tratte da testi di Benedetto XVI) (Città del Vaticano, Vaticano)

Oggi la nostra attenzione si concentra oggi su san Cirillo di Gerusalemme. La sua vita rappresenta l'intreccio di due dimensioni: da una parte, la cura pastorale e, dall’altra, il coinvolgimento —suo malgrado— nelle accese controversie che travagliavano allora la Chiesa d’Oriente.

Nel giro di una ventina d’anni, Cirillo conobbe tre esili: il primo nel 357, previa deposizione da parte di un Sinodo di Gerusalemme, seguito nel 360 da un secondo esilio ad opera di Acacio, e infine da un terzo, il più lungo —durò undici anni— nel 367 per iniziativa dell’imperatore filoariano Valente. Solo nel 378, dopo la morte dell’imperatore, Cirillo poté riprendere definitivo possesso della sua sede, riportando tra i fedeli l’unità e la pace. Conserviamo di lui ventiquattro celebri catechesi, che egli espose come Vescovo verso il 350. Nel loro complesso, le omelie di Cirillo costituiscono una catechesi sistematica sulla rinascita del cristiano mediante il Battesimo.

—Al catecumeno egli dice: «Sei caduto dentro le reti della Chiesa (cf. Mt 13,47). Lasciati dunque prendere vivo; non sfuggire, perché è Gesù che ti prende al suo amo, per darti non la morte ma la risurrezione dopo la morte».