Oggi parliamo di san Beda. Nacque nel nord-est dell’Inghilterra. All’età di sette anni, i suoi parenti lo affidarono all’abate del vicino monastero benedettino per ricevere un’educazione. Infatti, san Beda divenne uno degli studiosi più illustri dell’Alto Medioevo. Nonostante si ammalasse, non smise mai di lavorare, conservando sempre una gioia interiore che si esprimeva nella preghiera e nel canto.

Le Sacre Scritture furono la fonte costante della sua riflessione teologica. Commentò la Bibbia leggendola in chiave cristologica, cioè facendo due cose: da una parte, ascoltava attentamente ciò che diceva il testo; dall’altra, era convinto che la chiave per comprendere la Sacra Scrittura come unica Parola di Dio fosse Gesù Cristo. Alla luce di Cristo, l’Antico e il Nuovo Testamento si comprendono come un’unica Scrittura sacra.

Un altro tema ricorrente in san Beda è la storia della Chiesa. Dopo essersi interessato al periodo narrato negli Atti degli Apostoli, studiò la storia dei Padri e dei concili, convinto che l’opera dello Spirito Santo continui nella storia. Scrisse con rigore documentario e abilità letteraria la “Storia ecclesiastica del popolo inglese”, per la quale è riconosciuto come “il padre della storiografia inglese”.

—La fama di santità e sapienza di cui godette già in vita gli valse il titolo di “venerabile”. È un fatto che, attraverso le sue opere, san Beda contribuì efficacemente alla costruzione di un’Europa cristiana, in cui popoli e culture diverse si fusero, conferendole un’identità unitaria ispirata dalla fede cristiana.