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Sant’Ignazio d’Antiochia, martire e vescovo (c. 35-108)
REDAZIONE evangeli.net (tratte da testi di Benedetto XVI) (Città del Vaticano, Vaticano)Oggi parliamo di sant’Ignazio, che è stato il terzo Vescovo di Antiochia (70-107). Dalla Siria, egli fu mandato a Roma per essere gettato in pasto alle belve, a causa della testimonianza da lui resa a Cristo. Compiendo il suo viaggio attraverso l’Asia, nelle singole città dove sostava, con prediche e ammonizioni, andava rinsaldando le Chiese. Leggendo questi testi si sente la freschezza della fede della generazione che ancora aveva conosciuto gli Apostoli. Nessun Padre della Chiesa ha espresso con l’intensità di Ignazio l’anelito all’unione con Cristo e alla vita in Lui.
L’irresistibile tensione di Ignazio verso l’unione con Cristo fonda una vera e propria “mistica dell’unità”. Per Ignazio l’unità è anzitutto una prerogativa di Dio che, esistendo in tre Persone, è Uno in assoluta unità. Si può cogliere nelle Lettere di Ignazio una sorta di dialettica tra due aspetti caratteristici della vita cristiana: la struttura gerarchica della comunità ecclesiale, e l’unità fondamentale che lega fra loro tutti i fedeli in Cristo.
—Ignazio è veramente il “dottore dell’unità”: unità di Dio e unità di Cristo, unità della Chiesa, unità dei fedeli «nella fede e nella carità, delle quali non vi è nulla di più eccellente» (Sant’Ignazio d’Antiochia).