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Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
Voi, stirpe di Abramo, suo servo, figli di Giacobbe, suo eletto. È lui il Signore, nostro Dio: su tutta la terra i suoi giudizi.
Si è sempre ricordato della sua alleanza, parola data per mille generazioni, dell’alleanza stabilita con Abramo e del suo giuramento a Isacco.
«Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia»
Rev. D. Enric CASES i Martín (Barcelona, Spagna)Oggi, San Giovanni ci pone di fronte a una manifestazione di Gesù nel Tempio. Il Salvatore svela un fatto sconosciuto per i giudei: che Abramo vide e si rallegrò, al contemplare il giorno di Gesù. Tutti sapevano che Dio aveva fatto un’alleanza con Abramo, rassicurandolo con grandi promesse di salvazione per la sua discendenza. Ignoravano, tuttavia, fino a che punto arrivava la luce di Dio. Cristo svela che Abramo vide il Messia nel giorno di Giavè che Lui chiama `il mio giorno´.
In questa rivelazione Gesù dimostra di essere in possesso della visione eterna di Dio. Ma, soprattutto, si rivela come una persona preesistente e presente nel tempo di Abramo. Poco dopo, nell’impeto della discussione, quando Gli allegano che non ha ancora cinquant'anni, dice loro: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io sono» (Gv 8,58). E’ questa una dichiarazione notevole della Sua divinità; potevano capirla perfettamente e anche avrebbero potuto credere se avessero conosciuto di più il Padre. L’espressione ”Io sono” forma parte del tetragramma santo di Jahvè, svelato sul monte Sinai.
Il cristianesimo è qualcosa di più di un insieme di regole morali elevate, come possono essere l’amore perfetto, o, perfino, il perdono. Il cristianesimo è la fede in una persona. Gesù è Dio e uomo vero. «Perfetto Dio e perfetto Uomo», dice il Simbolo Attanasiano. Sant’Ilario di Poitier scrive in una bella preghiera: «Concedici, dunque, un modo di esprimerci appropriato e degno; illumina la nostra intelligenza, fa sì che le nostre parole siano espressioni della nostra fede, cioè, che noi, per mezzo dei profeti e degli Apostoli, conosciamo te, Dio Padre e l’unico Signore Gesù Cristo, possiamo pure onorare Te come Dio, nel quale non c’ è unicità di persona, e riconoscere Tuo Figlio, in tutto identico a Te».
Pensieri per il Vangelo di oggi
«La risurrezione di Cristo è vita per i morti, perdono per i peccatori, gloria per i santi. Per questo il salmista invita ogni creatura a celebrare la risurrezione di Cristo, dicendo che dobbiamo rallegrarci ed essere colmi di gioia nel giorno fatto dal Signore.» (San Massimo di Torino)
«I dottori della legge non compresero la gioia della promessa; non capivano la gioia della speranza. Invece nostro padre Abramo ha potuto gioire perché aveva fede. Quei dottori della legge avevano perso la fede: erano dottori della legge, ma senza fede. Inoltre: avevano perso la legge, perché il centro della legge è l'amore, l'amore a Dio e al prossimo…» (Francesco)
«Soltanto l'identità divina della persona di Gesù può giustificare un'esigenza assoluta come questa: “Chi non è con me è contro di me” (Mt 12,30); altrettanto quando egli dice che in lui c'è ‘più di Giona, [...] più di Salomone” (Mt 12,41-42), qualcosa più grande del Tempio; (Mt 12,6); quando Io e il Padre siamo una cosa sola ricorda, a proprio riguardo, che Davide ha chiamato il Messia suo Signore, e quando afferma: “Prima che Abramo fosse, Io Sono” (GV 8,58); e incluso: “Io e il Padre siamo una cosa sola” (Gv 10,30)» (Catechismo della Chiesa Cattolica, nº 590)
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