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Contemplare il Vangelo di oggi

Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)

Mercoledì, X settimana del Tempo Ordinario
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Prima Lettura (2Cor 3,4-11): Fratelli, proprio questa è la fiducia che abbiamo per mezzo di Cristo, davanti a Dio. Non che da noi stessi siamo capaci di pensare qualcosa come proveniente da noi, ma la nostra capacità viene da Dio, il quale anche ci ha resi capaci di essere ministri di una nuova alleanza, non della lettera, ma dello Spirito; perché la lettera uccide, lo Spirito invece dà vita.

Se il ministero della morte, inciso in lettere su pietre, fu avvolto di gloria al punto che i figli d’Israele non potevano fissare il volto di Mosè a causa dello splendore effimero del suo volto, quanto più sarà glorioso il ministero dello Spirito? Se già il ministero che porta alla condanna fu glorioso, molto di più abbonda di gloria il ministero che porta alla giustizia. Anzi, ciò che fu glorioso sotto quell’aspetto, non lo è più, a causa di questa gloria incomparabile. Se dunque ciò che era effimero fu glorioso, molto più lo sarà ciò che è duraturo.
Salmo Responsoriale: 98
R/. Tu sei santo, Signore, nostro Dio.
Esaltate il Signore, nostro Dio, prostratevi allo sgabello dei suoi piedi. Egli è santo!

Mosè e Aronne tra i suoi sacerdoti, Samuèle tra quanti invocavano il suo nome: invocavano il Signore ed egli rispondeva.

Parlava loro da una colonna di nubi: custodivano i suoi insegnamenti e il precetto che aveva loro dato.

Signore, nostro Dio, tu li esaudivi, eri per loro un Dio che perdona, pur castigando i loro peccati.

Esaltate il Signore, nostro Dio, prostratevi davanti alla sua santa montagna, perché santo è il Signore, nostro Dio!
Versetto prima del Vangelo (Sal 24,4.5): Alleluia, alleluia. Insegnami, mio Dio, i tuoi sentieri, guidami nella tua fedeltà e istruiscimi. Alleluia.
Testo del Vangelo (Mt 5,17-19): In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

«Non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento»

Rev. D. Miquel MASATS i Roca (Girona, Spagna)

Oggi, ascoltiamo dal Signore: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; ma a dare pieno compimento» (Mt 5,17). Nel Vangelo di oggi, Gesù insegna che l’Antico Testamento forma parte della Rivelazione divina: Dio inizialmente si diede a conoscere agli uomini per mezzo dei profeti. Il popolo eletto si riuniva ogni sabato nella Sinagoga per ascoltare la Parola di Dio. Così come ogni bravo israelita conosceva le Scritture e le metteva in pratica; anche ai cristiani conviene la meditazione frequente –giornaliera, se fosse possibile- delle Scritture.

In Gesù abbiamo la pienezza della Rivelazione. Egli è il Verbo, la Parola di Dio, che si è fatto uomo (cf. Gv 1,14), che viene a noi per farci conoscere chi è Dio e quanto ci ama. Dio attende dall’uomo una risposta d’amore, manifestata nell’osservanza dei suoi insegnamenti: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti» (Gv 14,15).

Del testo del Vangelo di oggi troviamo una buona spiegazione nella Prima lettera di San Giovanni: «In questo (...) consiste l’amore di Dio, nell’osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi» (1Gv 5,3). Osservare i comandamenti di Dio, garantisce che lo amiamo con opere e davvero.. L’amore non è solo un sentimento, ma esige - allo stesso tempo- opere, opere d’amore, vivere il doppio precetto della carità.

Gesù ci insegna la malignità dello scandalo; «Chi (...) trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli» (Mt 5,19). Perché, come dice San Giovanni- «Chi dice «lo conosco» e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e in lui non c’è verità» (1Gv 2,4).

Contemporaneamente, Gesù insegna l’importanza del buon esempio: «Chi (...) li osserverà e li insegnerà sarà considerato grande nel regno dei cieli» (Mt 5,19). Il buon esempio costituisce il primo elemento dell’apostolato cristiano.

Pensieri per il Vangelo di oggi

  • «Un comando, per quanto dolce, diventa duro se imposto da un cuore tiranno e crudele, ma diventa facile quando lo comanda l'Amore.» (San Francesco di Sales)

  • «La legge è saggezza. La saggezza è l'arte dell’essere uomini, l’arte di poter vivere bene e di poter morire bene. E si può vivere e morire bene solo quando si è ricevuta la verità e quando la verità ci indica il cammino.» (Benedetto XVI)

  • «L'adempimento perfetto della Legge poteva essere soltanto opera del divino Legislatore nato sotto la Legge nella Persona del Figlio (Gal 4,4). Con Gesù, la Legge non appare più incisa su tavole di pietra ma scritta “nell'animo”e nel “cuore” (Ger 31,33) (…)» (Catechismo della Chiesa Cattolica, nº 580)