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Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
La tua sposa come vite feconda nell’intimità della tua casa; i tuoi figli come virgulti d’ulivo intorno alla tua mensa.
Ecco com’è benedetto l’uomo che teme il Signore. Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme tutti i giorni della tua vita! Possa tu vedere i figli dei tuoi figli! Pace su Israele!
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.
«L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto»
Rev. D. Fernando PERALES i Madueño (Terrassa, Barcelona, Spagna)Oggi, i farisei vogliono mettere nuovamente Gesù in un compromesso esponendogli la questione sul divorzio. Più che dare una risposta definitiva, Gesù interpella i suoi interlocutori su quello che dice la Sacra Scrittura e, senza criticare la legge di Mosè, fa capire loro che è legittima, ma temporanea, «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma» (Mc 10,5).
Gesù ricorda ciò che dice il libro della Genesi: «Al principio della creazione Dio li creò maschio e femmina» (Marco 10,6, cfr Gen 1,27). Gesù parla di una unità che sarà l'Umanità. L’uomo lascerà i suoi genitori e si unirà a sua moglie, diventando tutt'uno con essa per formare l’Umanità. Si tratta di una nuova realtà: due persone formano una unità, non come una "associazione", ma come procreatori d'Umanità. La conclusione è chiara: «Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto» (Marco 10,9).
Mentre avremo del matrimonio l’immagine di una “associazione” l'indissolubilità diventerà incomprensibile. Se il matrimonio si riduce a interessi associativi, si comprende che la dissoluzione si presenti come legittima. Parlare di matrimonio allora è abusare del linguaggio, in quanto si tratta solo dell’unione di una coppia desiderosi di condurre una vita più alletante. Quando il Signore parla del matrimonio sta dicendo qualcosa di diverso. Il Concilio Vaticano II ci ricorda: «In vista del bene dei coniugi, della prole e anche della società, questo legame sacro non dipende dall'arbitrio dell'uomo . Perché è Dio stesso l'autore del matrimonio, dotato di molteplici valori e fini, tutto ciò è di somma importanza per la continuità del genere umano» (Gaudium et spes, n. 48).
Tornando a casa, gli Apostoli domandano sulle esigenze del matrimonio, ed è allora che à luogo una scena affettuosa con i bambini. Entrambe le scene sono collegate. Il secondo insegnamento è come una parabola che spiega come il matrimonio è possibile. Il Regno di Dio è per coloro che assomigliano ad un bambino e accettano costruire qualcosa di nuovo. Lo stesso il matrimonio, se abbiamo capito bene cosa vuol dire: lasciare, unire e divenire.
Pensieri per il Vangelo di oggi
«Pensando alle famiglie cristiane, mi piace immaginarle luminose e gioiose, come quella della Sacra Famiglia» (San Josemaría)
«Anche i bambini pagano il prezzo delle unioni immature e delle separazioni irresponsabili: sono le prime vittime. Soffrono le conseguenze della cultura [egoista] dei diritti soggettivi» (Francesco)
«La coppia coniugale forma una ‘intima comunità di vita e di amore [che], fondata dal Creatore e strutturata con leggi proprie, è stabilita dal patto coniugale, vale a dire dall'irrevocabile consenso personale’ (Concilio Vaticano II). Gli sposi si donano definitivamente e totalmente l'uno all'altro. Non sono più due, ma ormai formano una carne sola. L'alleanza stipulata liberamente dai coniugi impone loro l'obbligo di conservarne l'unità e l'indissolubilità. ‘L'uomo [...] non separi ciò che Dio ha congiunto’ (Mc 10,9)» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2.364)
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