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200 sacerdoti commenti il Vangelo del giorno
Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
È stabile il mondo, non potrà vacillare. Stabile è il tuo trono da sempre, dall’eternità tu sei.
Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti! La santità si addice alla tua casa per la durata dei giorni, Signore.
«Io sono re. (...) Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce»
Rev. D. Frederic RÀFOLS i Vidal (Barcelona, Spagna)Oggi, Cristo Gesù ci viene presentato quale Re dell’universo. Sempre ha attratto la mia attenzione l’enfasi con cui la Bibbia usa il nome di “Re” quando lo applica al Signore. «Il Signore regna, rivestito di maestà», abbiamo cantato nel Salmo 92. «Sono re» (Gv 18,37) l’abbiamo udito dalle labbra dello stesso Gesù. «Benedetto il re che viene nel nome del Signore» (Lc 19,14), diceva la gente quando Egli entrava in Gerusalemme.
Certamente, la parola “Re”, applicata a Dio e a Gesù, non ha le stesse connotazioni di una monarchia politica, così come la conosciamo noi. Ma c’è, tuttavia, una certa relazione tra il linguaggio popolare e quello biblico con riguardo alla parola “re”. Per esempio, quando una madre ha cura del suo bebè di pochi mesi e gli dice: “Tu sei il re della casa!” Che cosa vuol dire? Una cosa molto semplice: che, per lei questo bambino occupa il primo posto, che per lei è tutto. Quando i giovani dicono che tizio è il re del Rock, vogliono dire che non c’è un altro come lui; lo stesso quando parlano del re della pallacanestro. Entrate nella stanza di un adolescente e vedrete nella parete quali sono i suoi “re”. Credo che queste espressioni popolari somigliano di più a quello che vogliamo dire quando inneggiamo Dio quale nostro Re e ci aiutano a capire l’asseverazione di Gesù circa la Sua regalità: «Il mio regno non è di questo mondo» (Gv 18,36).
Per i cristiani il nostro re è il Signore, cioè, il centro verso cui si dirige il senso più profondo della nostra vita. Quando chiediamo nel “Padre nostro”, che venga a noi il Suo regno, manifestiamo il nostro desiderio che aumenti il numero di persone che trovino in Dio la sorgente della felicità e che si sforzino a seguire il cammino che Egli ci ha insegnato, quello delle beatitudini. Chiediamolo, dunque, di tutto cuore, affinché «dovunque sia Gesù, lì sarà la nostra vita e il nostro regno» (Sant’Ambrogio).