Un team di 200 sacerdoti commenta il Vangelo del giorno
200 sacerdoti commenti il Vangelo del giorno
Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
I monti fondono come cera davanti al Signore, davanti al Signore di tutta la terra. Annunciano i cieli la sua giustizia, e tutti i popoli vedono la sua gloria.
Una luce è spuntata per il giusto, una gioia per i retti di cuore. Gioite, giusti, nel Signore, della sua santità celebrate il ricordo.
«Vide e credette»
Rev. D. Manel VALLS i Serra (Barcelona, Spagna)Oggi, la liturgia celebra la festa di san Giovanni, apostolo ed Evangelista. Il giorno dopo Natale, la Chiesa celebra la festa del primo martire della fede cristiana, santo Stefano, e, al giorno successivo, la festa di san Giovanni, colui che meglio e più profondamente penetra nel mistero del Verbo incarnato, il primo “teologo” e modello di ogni vero teologo. Il passaggio del suo Vangelo che viene oggi presentato, ci aiuta a contemplare il Natale dalla prospettiva della Risurrezione del Signore. Infatti, Giovanni, arrivato al sepolcro vuoto, «vide e credette» (Gv 20,8). Fiduciosi nel testimonio degli Apostoli, noi ci sentiamo mossi, ogni Natale a “vedere” e “credere”.
Uno può rivivere questi stessi “vedere” e “credere”, riflettendo sulla nascita di Gesù, il Verbo incarnato. Giovanni, mosso dalla intuizione del suo cuore –e dovremmo aggiungere, mosso dalla “grazia”- “vede” più in là di quanto i suoi occhi, in quel momento, possano arrivare a contemplare. In realtà, se lui crede, lo fa senza “aver visto” ancora Cristo, per cui c’è lì implicita una lode per quelli che «non hanno visto e hanno creduto» (Gv 20,29), lode con la quale finisce il vigesimo capitolo del suo Vangelo.
Pietro e Giovanni “corrono” insieme verso il sepolcro, ma il testo ci dice che Giovanni «corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro» (Gv 20,4). Sembra che Giovanni fosse mosso più dal desiderio di trovarsi nuovamente accanto a Chi egli amava –Cristo- che stare solo fisicamente accanto a Pietro, di fronte al quale, tuttavia, -con il gesto di aspettarlo, perché fosse questi ad entrare per primo nel sepolcro- prova che è Pietro chi ha il primato nel Collegio Apostolico. Comunque, il cuore ardente, colmo di zelo, traboccante d’amore di Giovanni è ciò che lo porta a “correre” e “avanzare”, in un chiaro invito perché anche noi viviamo ugualmente la nostra fede con questo desiderio così ardente di ritrovare il Risuscitato.
Pensieri per il Vangelo di oggi
«Giovanni, stando accanto alla mangiatoia, ci dice: Guardate cosa è concesso a coloro che si danno a Dio con un cuore puro. Essi parteciperanno alla piena e inesauribile pienezza della vita umano-divina di Cristo come una vera ricompensa» (Santa Teresa Benedetta della Croce)
«Quale miglior commento al 'nuovo comandamento' di cui parla San Giovanni? Chiediamo al Padre di viverla, anche se sempre in modo imperfetto, così intensamente da contagiare le persone che incontriamo lungo il cammino» (Benedetto XVI)
«Riprendendo la frase di san Giovanni ("Il Verbo si è incarnato": Gv 1,14), la Chiesa chiama “Incarnazione” il fatto che il Figlio di Dio ha assunto una natura umana per realizzare la nostra salvezza (...)» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 461)
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