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Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
Dio è amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui. In questo l’amore ha raggiunto tra noi la sua perfezione: che abbiamo fiducia nel giorno del giudizio, perché come è lui, così siamo anche noi, in questo mondo. Nell’amore non c’è timore, al contrario l’amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell’amore.
I re di Tarsis e delle isole portino tributi, i re di Saba e di Seba offrano doni. Tutti i re si prostrino a lui, lo servano tutte le genti.
Perché egli libererà il misero che invoca e il povero che non trova aiuto. Abbia pietà del debole e del misero e salvi la vita dei miseri.
Vedendoli però affaticati nel remare, perché avevano il vento contrario, sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli. Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «È un fantasma!», e si misero a gridare, perché tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli subito parlò loro e disse: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». E salì sulla barca con loro e il vento cessò. E dentro di sé erano fortemente meravigliati, perché non avevano compreso il fatto dei pani: il loro cuore era indurito.
«Quando li ebbe congedati, andò sul monte a pregare»
Rev. D. Melcior QUEROL i Solà (Ribes de Freser, Girona, Spagna)Oggi, contempliamo come Gesù, dopo aver congedato gli apostoli e la gente, si ritira da solo a pregare. Tutta la sua vita è un dialogo costante con il Padre, e tuttavia, va sul monte a pregare. E noi? Come preghiamo? Spesso abbiamo uno stile di vita così frenetico, che finisce per essere un ostacolo per coltivare la vita spirituale e non siamo consapevoli di quanto sia necessario nutrire tanto l’anima come il corpo. Il problema è che, spesso, Dio occupa un posto poco rilevante nelle nostre priorità. In questo caso è molto difficile pregare veramente. Ne si può dire che abbiamo uno spirito di preghiera, quando solo si chiede aiuto nei momenti difficili.
Trovare il tempo e lo spazio per la preghiera richiede un requisito previo: il desiderio di incontrare Dio con la coscienza chiara che niente e nessuno lo può soppiantare. Se non c’è sete di comunicare con Dio, facilmente la preghiera diventa un monologo, perché la usiamo per cercare di risolvere i problemi che ci incomodano. E’ anche facile, nei momenti della preghiera, distrarsi perché i nostri cuori e le nostre menti sono costantemente invasi da pensieri e sentimenti di ogni genere. La preghiera non è ciarlataneria, ma un appuntamento semplice e sublime con l’Amore; è relazione con Dio: comunicazione silenziosa di un “io bisognoso” con il “Tu, ricco e trascendente”. Il gusto della preghiera è sapersi creature amate davanti al Creatore.
Preghiera e vita cristiana vanno unite, sono inseparabili. In questo senso, Origene ci dice che “prega senza fermarsi chi unisce la preghiera alle opere e le opere alla preghiera. Solo allora possiamo considerare realizzabile il principio di pregare senza fermarsi”. Sì, è necessario pregare senza sosta perché le opere che realizziamo sono frutto della contemplazione; e fatte per la sua gloria. Si deve sempre agire dal dialogo permanente che Gesù ci offre, nella serenità dello spirito. Da questa certa passività contemplativa vedremo che la preghiera è il respiro dell’amore. Se non respiriamo moriamo, se non preghiamo. spiriamo spiritualmente.
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