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Contemplare il Vangelo di oggi

Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)

Mercoledì, VII settimana del Tempo Ordinario
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Prima Lettura (Sir 4,12-22): La sapienza esalta i suoi figli e si prende cura di quanti la cercano. Chi ama la sapienza ama la vita, chi la cerca di buon mattino sarà ricolmo di gioia. Chi la possiede erediterà la gloria; dovunque vada, il Signore lo benedirà. Chi la venera rende culto a Dio, che è il Santo, e il Signore ama coloro che la amano. Chi l’ascolta giudicherà le nazioni, chi le presta attenzione vivrà tranquillo. Chi confida in lei l’avrà in eredità, i suoi discendenti ne conserveranno il possesso. Dapprima lo condurrà per vie tortuose, lo scruterà attentamente, gli incuterà timore e paura, lo tormenterà con la sua disciplina, finché possa fidarsi di lui e lo abbia provato con i suoi decreti; ma poi lo ricondurrà su una via diritta e lo allieterà, gli manifesterà i propri segreti e lo arricchirà di scienza e di retta conoscenza. Se egli invece batte una falsa strada, lo lascerà andare e lo consegnerà alla sua rovina.
Salmo Responsoriale: 118
R/. Grande pace per chi ama la tua legge.
Grande pace per chi ama la tua legge: nel suo cammino non trova inciampo. Osservo i tuoi precetti e i tuoi insegnamenti: davanti a te sono tutte le mie vie.

Sgorghi dalle mie labbra la tua lode, perché mi insegni i tuoi decreti. La mia lingua canti la tua promessa, perché tutti i tuoi comandi sono giustizia.

Desidero la tua salvezza, Signore, e la tua legge è la mia delizia. Che io possa vivere e darti lode: mi aiutino i tuoi giudizi.
Versetto prima del Vangelo (Gv 14,6): Alleluia, alleluia. Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Alleluia.
Testo del Vangelo (Mc 9,38-40): In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi».

«Chi non è contro di noi è per noi»

Rev. D. David CODINA i Pérez (Puigcerdà, Gerona, Spagna)

Oggi sentiamo un rimprovero all'apostolo Giovanni, che vede persone fare del bene nel nome di Cristo, senza far parte del gruppo dei suoi discepoli: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demoni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva» (Mc 9,38). Gesù ci dà la corretta visione che dobbiamo avere verso queste persone: accoglierle ed ampliare il nostro punto di vista, con umiltà verso noi stessi, compartendo sempre un comune legame di comunione, una stessa fede, la stessa orientazione, cioè camminare insieme verso la perfezione dell'amore a Dio e al prossimo.

Questo modo di vivere la nostra vocazione di "Chiesa" ci invita a rivedere con pace e serietà la coerenza con cui viviamo questa apertura di Gesù Cristo. Mentre ci siano "altri" che ci “molestano” perché fanno le nostre stesse cose, questo è un chiaro indizio che l'amore di Cristo non ci impregna in tutta la sua profondità, e ci richiederà la "umiltà" di accettare che non esauriamo "tutta la saggezza e l'amore di Dio ". In definitiva, accettare che siamo coloro che Cristo sceglie per annunciare tutti come l'umiltà è la via per avvicinarci a Dio.

Gesù operò così dalla sua Incarnazione, quando ci avvicina al massimo la maestà di Dio nella piccolezza dei poveri. Crisostomo dice: "Cristo non si accontentò di soffrire la croce e la morte, ma volle anche diventare povero e pellegrino, vagare errante e nudo, volle essere buttato in carcere e subirne le debolezze, per ottenere da te la conversione». Se Cristo non ha lasciato passare nessuna occasione affinché viviamo l'amore con gli altri, cerchiamo di non perdere l'occasione di accettare colui che è diverso da noi nel modo di vivere la propria vocazione nel formar parte della Chiesa, perché «chi non è contro noi è per noi» (Mc 9,40).

Pensieri per il Vangelo di oggi

  • «‘Gesù disse: Non glielo impedite...’. Con questo ci dice che non solo che non dobbiamo opporci al bene di nessuna parte, ma al contrario dobbiamo procurarlo quando non esiste » (San Beda il Venerabile)

  • «Fare il bene è un dovere, è una carta d’identità che nostro Padre ha dato a tutti, perchè ci ha fatti a sua immagine e somiglianza. E Lui sempre fa il bene» (Francesco)

  • «La libertà fa dell'uomo un soggetto morale. Quando agisce liberamente, l'uomo è, per così dire, padre dei propri atti. Gli atti umani, cioè gli atti liberamente scelti in base ad un giudizio di coscienza, sono moralmente qualificabili. Essi sono buoni o cattivi» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n 1749)

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Gesù nella sinagoga di Nazaret


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