Un team di 200 sacerdoti commenta il Vangelo del giorno
200 sacerdoti commenti il Vangelo del giorno
Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
«Uomini d’Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nàzaret – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene –, consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l’avete crocifisso e l’avete ucciso.
Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. Dice infatti Davide a suo riguardo: “Contemplavo sempre il Signore innanzi a me; egli sta alla mia destra, perché io non vacilli. Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua, e anche la mia carne riposerà nella speranza, perché tu non abbandonerai la mia vita negli inferi né permetterai che il tuo Santo subisca la corruzione. Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi colmerai di gioia con la tua presenza”.
Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e il suo sepolcro è ancora oggi fra noi. Ma poiché era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: “questi non fu abbandonato negli inferi, né la sua carne subì la corruzione”. Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato dunque alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire».
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio; anche di notte il mio animo mi istruisce. Io pongo sempre davanti a me il Signore, sta alla mia destra, non potrò vacillare.
Per questo gioisce il mio cuore ed esulta la mia anima; anche il mio corpo riposa al sicuro, perché non abbandonerai la mia vita negli inferi, né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.
Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra.
Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma negli ultimi tempi si è manifestato per voi; e voi per opera sua credete in Dio, che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, in modo che la vostra fede e la vostra speranza siano rivolte a Dio.
Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto».
Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
«In quello stesso giorno [il primo della settimana]»
Rev. D. Jaume GONZÁLEZ i Padrós (Barcelona, Spagna)Oggi, incominciamo la proclamazione del Vangelo con l’espressione: «Quello stesso giorno, la domenica» (Lc 24,13). Si, ancora di domenica. Pasqua —si ha detto— è come una grande domenica di cinquanta giorni, oh, sapessimo l’importanza che ha questo giorno nella vita dei cristiani! «Ci sono motivi per dire, come suggerire l’omelia di un autore del IV secolo (il Pseudo Eusebio di Alessandria), che il giorno del Signore è il Signore dei giorni (...). Questa è effettivamente per i cristiani la “festa primordiale”» (San Giovanni Paolo II). La domenica per noi è come il seno materno, culla, celebrazione, famiglia e anche alito missionario. Oh, se guardassimo la luce e la poesia che ci porta! Allora affermeremmo come quei martiri dei primi secoli: «Non possiamo vivere senza la domenica».
Però quando il giorno del Signore perde rilievo nella nostra esistenza, anche si eclissa il Signor “del giorno’’, e diventiamo così pragmatici e “seri” che soltanto diamo credito ai nostri progetti e previsioni, piani e strategie; quindi addirittura la stessa libertà con la che Dio attua, ci è motivo di scandalo e di allontanamento. Ignorando lo stupore ci chiudiamo alla manifestazione più luminosa della gloria di Dio, e tutto si converte in un tramonto di delusione, preludio di una notte interminabile, dove la vita sembra condannata ad una perenne insonnia.
Tuttavia il Vangelo proclamato in mezzo alle assemblee domenicali è sempre annuncio angelico di una chiarezza orientata all’intendimento dei cuori tardivi nel credere (cf. Lc 24,25), e per questo è morbido, non esplosivo, giacché —di altro modo— più che illuminare ci cecherebbe. È la vita del Resuscitato che lo Spirito ci comunica con le parole e il pane partito, rispettando il nostro camminare fatto di passi corti e non sempre ben orientati.
Ogni domenica ricordiamoci che Gesù «Entrò per rimanere con loro» (Lc 24,29), con noi. Lo hai riconosciuto oggi, cristiano?
Pensieri per il Vangelo di oggi
«Durante questi giorni il Signore raggiunse i due discepoli sulla strada e li rimproverò per la loro riluttanza a credere. I loro cuori, illuminati da Lui, ricevettero la fiamma della fede e si trasformarono da tiepidi in ardenti, mentre il Signore apriva loro il significato delle Scritture» (San Leone Magno)
«L'incontro con Dio nella preghiera, nella lettura della Bibbia e nella vita fraterna vi aiuterà a conoscere meglio il Signore e voi stessi, scoprendo così il piano d'amore che egli ha per la vostra vita» (Francesco)
«I Vangeli sono il cuore di tutte le Scritture 'perché sono la principale testimonianza della vita e dell'insegnamento del Verbo fatto carne, nostro Salvatore' (Concilio Vaticano II)» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 125)