Un team di 200 sacerdoti commenta il Vangelo del giorno
200 sacerdoti commenti il Vangelo del giorno
Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
Sappiatelo: il Signore fa prodigi per il suo fedele; il Signore mi ascolta quando lo invoco.
Molti dicono: «Chi ci farà vedere il bene, se da noi, Signore, è fuggita la luce del tuo volto?».
In pace mi corico e subito mi addormento, perché tu solo, Signore, fiducioso mi fai riposare.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».
«Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io!»
Rev. D. Jaume GONZÁLEZ i Padrós (Barcelona, Spagna)Oggi, il Vangelo ci colloca ancora nella domenica della risurrezione, quando i due di Emmaus tornano a Gerusalemme, e lì, mentre tra loro raccontano che il Signore è apparso a loro, lo stesso Risuscitato appare a loro. La Sua presenza, però, risulta sconcertante. Da una parte causa paura, fino al punto che essi «credevano di vedere un fantasma» (Lc 24,37) e, d’altra parte, il Suo corpo, trafitto dai chiodi e dalla lancia, risulta una prova eloquente che si tratti dello stesso Gesù, il crocifisso: «Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho» (Lc 24,39).
«Fa risplendere su di noi la luce del tuo volto,Signore», canta il salmo della liturgia di oggi. Infatti Gesù «aprì loro la mente per comprendere le Scitture» (Lc 24,45). E’ assolutamente urgente. E’ necessario che i discepoli abbiano una precisa e profonda comprensione delle Scitture, giacchè, detto con parole di san Geronimo, «ignorare le Scritture equivale a ignorare Cristo».
Questa comprensione, però, della parola di Dio non è un fatto che lo si possa gestire in forma personale o in un gruppo di amici e conoscenti. Il Signore svelò il senso delle Scritture alla Chiesa, in quella comunità pasquale presieduta da Pietro e dagli altri Apostoli, che ricevettero dal Maestro l’incarico che quei fatti «nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli». (Lc 24,47).
Per essere testimoni, perciò, dell’autentico Cristo, è urgente che i discepoli imparino, in primo luogo, a riconoscere il Suo Corpo segnato dalla passione. Su questo punto, un antico autore ci fa la seguente raccomandazione: «Chiunque sa che la Pasqua è stata sacrificata per Lui, deve capire che la sua vita è cominciata quando Cristo è morto per salvarci». Inoltre l’apostolo deve capire di un modo intelligente le Scritture, lette alla luce dello Spirito della verità sparsa sulla Chiesa.
Pensieri per il Vangelo di oggi
«La Pasqua è per noi la festa di tutte le feste, la solennità delle solennità che è al di sopra di tutte le altre, non solo di quelle umane che hanno avuto origine in terra, ma anche di quelle che sono di Cristo stesso e sono celebrate per lui» (San Gregorio Nazianzeno)
«Come possiamo noi essere testimoni di “tutto ciò”? Possiamo essere testimoni solo conoscendo Cristo e, conoscendo Cristo, anche conoscendo Dio. È un processo esistenziale, è un processo dell'apertura del mio io, della mia trasformazione dalla presenza e dalla forza di Cristo» (Benedetto XVI)
«Come? Cristo è risorto con il suo proprio corpo: «Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! » (Lc 24,39); ma egli non è ritornato ad una vita terrena. Allo stesso modo, in lui, « tutti risorgeranno coi corpi di cui ora sono rivestiti» (Concilio Lateranense IV), ma questo corpo sarà trasfigurato in corpo glorioso (Cf Fil 3,21), in « corpo spirituale» (1 Cor 15,44)» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 999)