Un team di 200 sacerdoti commenta il Vangelo del giorno
200 sacerdoti commenti il Vangelo del giorno
Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
Agli apostoli e agli anziani, con tutta la Chiesa, parve bene allora di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba: Giuda, chiamato Barsabba, e Sila, uomini di grande autorità tra i fratelli. E inviarono tramite loro questo scritto: «Gli apostoli e gli anziani, vostri fratelli, ai fratelli di Antiòchia, di Siria e di Cilìcia, che provengono dai pagani, salute! Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi. Ci è parso bene perciò, tutti d’accordo, di scegliere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo dunque mandato Giuda e Sila, che vi riferiranno anch’essi, a voce, queste stesse cose. È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agl’idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!».
Gioiscano le nazioni e si rallegrino, perché tu giudichi i popoli con rettitudine, governi le nazioni sulla terra.
Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti. Ci benedica Dio e lo temano tutti i confini della terra.
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui»
Rev. D. Francesc CATARINEU i Vilageliu (Sabadell, Barcelona, Spagna)Oggi, prima di celebrare l'Ascensione e la Pentecoste, rileggiamo ancora le parole del sermone chiamato dell'Ultima Cena, nelle quali dobbiamo interpretare diversi modi di presentare un unico messaggio, giacché tutto sorge dalla unione di Cristo con il Padre e dalla volontà di Dio di associarci a questo mistero d’amore.
A Santa Teresina del Bambino Gesù, un giorno le vennero offerti diversi regali affinché scegliesse, e lei -con grande decisione nonostante la sua giovane età- disse: «scelgo tutto». Poi, da grande, intese che questo scegliere tutto si doveva concretare nel voler essere l'amore nella Chiesa, poiché un corpo senza amore non avrebbe senso. Dio è questo mistero di amore, un amore concreto, personale, incarnato nel Figlio Gesù che arriva a darlo tutto: Se stesso, la sua vita e le sue opere sono il miglior e più chiaro messaggio di Dio.
È da questo amore che lo comprende tutto, da dove nasce la "pace". Oggi, questa è ormai una parola per la quale sentiamo nostalgia: vogliamo la pace e tutto sono allarmi e violenze. Solo otterremo la pace se ci rivolgiamo a Gesù, in quanto è Lui che ce la dona il come frutto del suo amore totale. Ma non ce la dà come il mondo lo fa (cfr Gv 14,27), perché la pace di Gesù non è la quietudine e la spensieratezza, ma bensì tutto il contrario: la solidarietà che diventa fraternità, la capacità di guardarci e di guardare gli altri con occhi nuovi, come fa il Signore, e così perdonarci. Da lì nasce una grande serenità che ci fa vedere le cose così come sono, e non come sembrano. Seguendo per questo cammino raggiungeremo la felicità.
«Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto» (Gv 14,26). In questi ultimi giorni di Pasqua chiediamo aprirci allo Spirito: lo abbiamo ricevuto nel battesimo e nella cresima, ma è necessario che -come ulteriore dono- rigermogli in noi e ci faccia arrivare là, dove non oseremmo.
Pensieri per il Vangelo di oggi
«Se chiudi la porta della tu anima, lasci Cristo fuori. Pur avendo il potere di entrare non vuole essere inoportuno, non vuole obligare con la forza » (Sant’ Ambrogio)
«In tutta la storia della salvezza, nella quale Dio ci si è fatto vicino e attende pazientemente in nostri tempi, comprendendo le nostre infedeltà, incoraggia i nostri sforzi e ci guida. Nella preghiera impariamo a vedere i segni di questo disegno misericordioso » (Benedetto XVI)
«La forma tradizionale di chiedere lo Spirito è invocare il Padre per mezzo di Cristo nostro Signore perché ci doni lo Spirito Consolatore. Gesù insiste su questa domanda nel suo nome nel momento stesso in cui promette il dono dello Spirito di verità. Ma la preghiera più semplice e più diretta è anch’essa tradizionale: “Vieni, Santo Spirito”» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2671)