Un team di 200 sacerdoti commenta il Vangelo del giorno
200 sacerdoti commenti il Vangelo del giorno
Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo». Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra».
Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».
Ascende Dio tra le acclamazioni, il Signore al suono di tromba. Cantate inni a Dio, cantate inni, cantate inni al nostro re, cantate inni.
Perché Dio è re di tutta la terra, cantate inni con arte. Dio regna sulle genti, Dio siede sul suo trono santo.
«A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra»
Dr. Josef ARQUER (Berlin, Germania)Oggi, contempliamo delle mani che benedicono, l’ultimo gesto terrestre del Signore (cf. Lc 24,51). O delle orme marcate su un monticello, l'ultimo segno visibile del passaggio di Dio sulla nostra terra. In certe occasioni si presenta quel monticolo come una rocca, e l’ impronta del piede resta impressa non sulla terra ma sulla rocca. Come facendo allusione a quella pietra che Lui annunziò e che presto sarà sigillata dal vento e dal fuoco di Pentecoste. L'iconografia usa dall'antichità questi simboli così suggestivi. E pure la nube misteriosa —ombra e luce allo stesso tempo— che accompagna tante teofanie fin nell´Antico Testamento. Il volto del Signore non ci abbaglierebbe.
San Leone Magno ci aiuta ad approfondire nel successo: «Ciò che era visibile nel nostro Salvatore è passato adesso ai suoi misteri». A quali misteri? A quelli che ha affidato alla sua Chiesa. Il gesto di benedizione si svolge nella liturgia, le impronte sulla terra segnano il cammino dei sacramenti. Ed è un cammino che conduce alla pienezza del definitivo incontro con Dio.
Gli Apostoli avranno avuto tempo per abituarsi all'altro modo di essere del loro Maestro lungo quei quaranta giorni, nei quali il Signore —ci dicono gli interpreti della Bibbia— non “appare” ma —nella fedele traduzione letterale— “si lascia vedere”. Adesso, in quest'ultimo incontro, si rinnova la meraviglia. Perché adesso scoprono che, in avanti, non solo annunceranno la Parola, ma che infonderanno vita e salute, con il gesto visibile e la parola udibile: nel battesimo e negli altri sacramenti.
«Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra» (Mt 28,18). Ogni potere... Andare ovunque... Ed insegnare ad osservare tutto... E Lui starà con loro —con la sua Chiesa, con noi— in tutti i tempi (cf. Mt 28,19-20). Questo “tutto” risuona attraverso lo spazio ed il tempo, consolidandoci nella speranza.
Pensieri per il Vangelo di oggi
«Gli Apostoli dell'Ascensione del Signore ne approfittarono a tal punto che tutto ciò che prima li spaventava divenne poi gioia. Da quel momento elevarono tutta la contemplazione della loro anima alla divinità assisa alla destra del Padre » (San Leone Magno)
«L'Ascensione di Gesù al cielo costituisce il termine della missione che il Figlio ha ricevuto dal Padre e l'avvio della prosecuzione di tale missione da parte della Chiesa, che durerà fino alla fine della storia e godrà dell'assistenza del Signore risorto» (Francesco)
«’La sacra Tradizione e la Sacra Scrittura sono tra loro strettamente congiunte e comunicanti. Poiché ambedue scaturiscono dalla stessa divina sorgente, esse formano in certo qual modo una cosa sola e tendono allo stesso fine’. L'una e l'altra rendono presente e fecondo nella Chiesa il mistero di Cristo, il quale ha promesso di rimanere con i suoi ‘tutti i giorni, fino alla fine del mondo’ (Mt 28,20)» (Catechismo della Chiesa Cattolica, nº 80)