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Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
Io li guarirò dalla loro infedeltà,li amerò profondamente, poiché la mia ira si è allontanata da loro. Sarò come rugiada per Israele; fiorirà come un giglio e metterà radici come un albero del Libano, si spanderanno i suoi germogli e avrà la bellezza dell’olivo e la fragranza del Libano. Ritorneranno a sedersi alla mia ombra, faranno rivivere il grano, fioriranno come le vigne, saranno famosi come il vino del Libano. Che ho ancora in comune con gli ìdoli, o Èfraim? Io l’esaudisco e veglio su di lui; io sono come un cipresso sempre verde, il tuo frutto è opera mia.
Chi è saggio comprenda queste cose, chi ha intelligenza le comprenda; poiché rette sono le vie del Signore, i giusti camminano in esse, mentre i malvagi v’inciampano».
Nascosto nei tuoni ti ho dato risposta, ti ho messo alla prova alle acque di Merìba. Ascolta, popolo mio: contro di te voglio testimoniare. Israele, se tu mi ascoltassi!
Non ci sia in mezzo a te un dio estraneo e non prostrarti a un dio straniero. Sono io il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto salire dal paese d’Egitto.
Se il mio popolo mi ascoltasse! Se Israele camminasse per le mie vie! Lo nutrirei con fiore di frumento, lo sazierei con miele dalla roccia».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
«Non c’è altro comandamento più grande di questi»
Rev. D. Pere MONTAGUT i Piquet (Barcelona, Spagna)Oggi, la liturgia quaresimale ci presenta l’amore quale radice, la più profonda, dell’autocomunicazione di Dio. «L’anima non può vivere senza amore, ha sempre bisogno di amare qualcosa, perché è fatta d’amore che io per amore l’ho creata». (Santa Caterina da Siena) Dio è amore onnipotente, amore fino all’estremo, amore crocificato: «E’ sulla croce dove può contemplarsi questa verità» (Benedetto XVl) Questo Vangelo non è solo un’autorivelazione di come Dio–per mezzo di Suo Figlio- vuole essere amato Con un comandamento del Deuteronomio: «Tu amerai il Signore tuo Dio» (Dt 6,5) ed un altro del Levitico: «Amerai il tuo prossimo» (Lev 19,18), Gesù porta a compimento la pienezza della Legge. Lui ama il Padre, come Dio vero nato dal Dio vero e, come Verbo fatto uomo, crea la nuova Umanità dei figli di Dio, fratelli che si amano con l’amore del Figlio.
La chiamata di Gesù alla comunione e alla missione richiede una partecipazione nella sua stessa natura; è un’intimità in cui bisogna introdursi. Gesù non rivendica mai di essere la meta della nostra preghiera e amore. Rende grazie al Padre e vive costantemente nella Sua presenza. Il mistero di Cristo attrae verso l’amore a Dio –Invisibile ed Inaccessibile- mentre è, allo stesso tempo, cammino per riconoscere, verità nell’amore e vita per il fratello visibile e presente. Quello che ha maggior valore, non sono le offerte bruciate sull’altare ma è Cristo che brucia come unico sacrificio ed obolo affinché siamo in Lui un solo altare, un solo amore.
Questa unificazione di conoscenza e di amore, tessuta dallo Spirito Santo, permette che Dio ami in noi ed utilizzi tutte le nostre capacità, e a noi concede di poter amare come Cristo, con il suo stesso amore filiale e fraterno. Quello che Dio ha unito nell’amore , l’uomo non può separarlo. E’ questa la grandezza di chi si sottomette al Regno di Dio: l’amore a se stessi non è ostacolo ma estasi per amare l’unico Dio ed una moltitudine di fratelli.
Pensieri per il Vangelo di oggi
«I giorni attuali [di Quaresima] sono particolarmente indicati per esercitarsi nella carità. Coloro che desiderano celebrare la Pasqua del Signore con corpo e anima santificati devono essere particolarmente determinati a ottenere soprattutto questa carità» (San Leone Magno)
«La fede è fare spazio a questo amore di Dio; è fare spazio al potere, al potere di Dio, al potere di qualcuno che mi ama, che è innamorato di me e vuole la gioia con me. Questa è la fede. Questo è credere: è lasciare spazio perché il Signore venga e mi cambi» (Francesco)
«(…) L’Apostolo san Paolo lo richiama: « Chi ama il suo simile ha adempiuto la legge. Infatti, il precetto: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non desiderare e qualsiasi altro comandamento, si riassume in queste parole: Amerai il prossimo tuo come te stesso. L’amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l’amore» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2196)
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