Un team di 200 sacerdoti commenta il Vangelo del giorno
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Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
Un giorno che passò di lì, si ritirò nella stanza superiore e si coricò. Eliseo [disse a Giezi, suo servo]: «Che cosa si può fare per lei?». Giezi disse: «Purtroppo lei non ha un figlio e suo marito è vecchio». Eliseo disse: «Chiamala!». La chiamò; ella si fermò sulla porta. Allora disse: «L’anno prossimo, in questa stessa stagione, tu stringerai un figlio fra le tue braccia».
Beato il popolo che ti sa acclamare: camminerà, Signore, alla luce del tuo volto; esulta tutto il giorno nel tuo nome, si esalta nella tua giustizia.
Perché tu sei lo splendore della sua forza e con il tuo favore innalzi la nostra fronte. Perché del Signore è il nostro scudo, il nostro re, del Santo d’Israele.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
«Chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. (...)Chi accoglie voi accoglie me»
P. Antoni POU OSB Monje de Montserrat (Montserrat, Barcelona, Spagna)Oggi ascoltando dalle labbra di Gesù: «Chi ama padre o madre più di me non è degno di me…» (Mt 10,37) restiamo assai sconcertati. Però scavando un po 'più in fondo, ci rendiamo conto della lezione che il Signore vuole trasmetterci: per il cristiano, l'unico assoluto è Dio e il suo Regno. Ognuno deve scoprire la loro vocazione —forse questo è il compito più delicato di tutti— e seguirla fedelmente. Se un cristiano o cristiana hanno vocazione al matrimonio, devono rendersi conto che svolgere la loro vocazione è amare la loro famiglia come Cristo ama la Chiesa.
La vocazione alla vita religiosa o al sacerdozio chiede di non anteporre legami familiari a quelli della fede, se con questo non manchiamo alle richieste fondamentali della carità crisitiana. I legami familiari non possono asservire e soffocare la vocazione alla cui siamo chiamati. Dietro la parola "amore" può nascondersi un desiderio possessivo dell'altro che toglie la libertà di sviluppare la loro vita umana e cristiana; o la paura a lasciare il nido familiare e affrontare le esigenze della vita e la chiamata di Gesù a seguirlo. E 'questa distorsione dell’ amore che Gesù ci chiama a trasformare in un amore gratuito e generoso, perché, come dice San Agostino, «Cristo è venuto a trasformare l'amore."
L'amore e l'accettazione saranno sempre il cuore della vita cristiana, verso tutti e soprattutto verso i membri della nostra famiglia, perché di solito sono i più vicini e anche costituiscono il "prossimo" che Gesù ci chiede di amare. Nella accoglienza agli altri si trova sempre la accoglienza a Cristo: "Chi riceve voi, accoglie me" (Mt 11,40). Quindi dobbiamo vedere Cristo in coloro che serviamo, e anche riconoscere Cristo servo in quelli che ci servono.
Pensieri per il Vangelo di oggi
«Attraverso dolori e ferite e favori, Dio forma i suoi figli per la vita eterna» (San Gregorio Magno)
«Oggi, in moltissimi modi ci vien chiesto di scendere a compromessi sulla fede, di diluire le esigenze radicali del Vangelo e conformarci allo spirito del tempo. E tuttavia i martiri ci richiamano a mettere Cristo al di sopra di tutto» (Francesco)
«(…) È necessario convincersi che la vocazione primaria del cristiano è seguire Gesù (cfr. Mt 16,25) (…)» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2232)