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Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore. Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere e ti benedicano i tuoi fedeli. Dicano la gloria del tuo regno e parlino della tua potenza.
Fedele è il Signore in tutte le sue parole e buono in tutte le sue opere. Il Signore sostiene quelli che vacillano e rialza chiunque è caduto.
»Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro»
P. Antoni POU OSB Monje de Montserrat (Montserrat, Barcelona, Spagna)Oggi, Gesù ci mostra due realtà che Lo definiscono: che Lui è chi conosce il Padre con tutta la profondità e che Lui è «mite e umile di cuore» (Mt 11,29). Possiamo scoprire lì pure due atteggiamenti necessari per poter capire e vivere quello che Gesù ci offre: la semplicità e il desiderio di avvicinarci a Lui.
Ai sapienti e a quelli che capiscono frequentemente risulta loro difficile entrare nel mistero del Regno, perché non sono aperti alla novità della rivelazione divina; Dio continua a manifestarsi ma essi credono di saper già tutto e, perciò, Dio non può più essere motivo di sorpresa. I semplici, invece, come i bambini nei loro momenti migliori, sono recettivi, somigliano a una spugna che assorbe l'acqua, hanno capacità di sorpresa e di ammirazione. Ci sono pure eccezioni, e financo, ci sono esperti in scienze umane che possono essere umili verso tutto ciò che riferisce alla conoscenza di Dio.
Nel Padre, Gesù trova il suo riposo, e la sua pace può essere rifugio per tutti quelli che sono stati corrotti dalla vita: «Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò» (Mt 11,28). Gesù è umile, e l'umiltà è sorella della semplicità. Quando impariamo ad essere felici attraverso la semplicità, allora molte complicazioni svaniscono, spariscono molti bisogni, e finalmente possiamo riposare. Gesù ci invita a seguirLo; non ci inganna: essere con Lui è portare il suo giogo, accettare l'esigenza dell'amore. Non ci verrà risparmiata la sofferenza, ma il suo peso è leggero, perché la nostra sofferenza non ci verrà causata dal nostro egoismo, ma che soffriremo solo quanto sia necessario e basta, per amore e con l'aiuto dello Spirito. Inoltre, non dimentichiamo, «le afflizioni che si soffrono per Dio vengono raddolcite dalla speranza» (Sant’Efrem).
Pensieri per il Vangelo di oggi
«Impariamo veramente la lezione sulla santità di Gesù, il cui cuore era mite e umile. La prima lezione di quel cuore è un esame di coscienza; il resto - l'amore e il servizio - seguono immediatamente» (Santa Teresa di Calcutta)
«Gesù ci fa conoscere il Padre. E a chi rivela questo? Solo coloro che hanno il cuore come i piccoli sono capaci di ricevere questa rivelazione» (Francesco)
«Il Regno appartiene ai poveri e ai piccoli, cioè a coloro che lo accolgono con un cuore umile (...). [Gesù] si identifica con i poveri di ogni classe e fa dell'amore operante verso di loro la condizione per entrare nel suo Regno» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 544)
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