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Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non odono, hanno narici e non odorano.
Le loro mani non palpano, i loro piedi non camminano. Diventi come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida!
Israele, confida nel Signore: egli è loro aiuto e loro scudo. Casa di Aronne, confida nel Signore: egli è loro aiuto e loro scudo.
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».
«Pregate (...) il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!»
Rev. D. Joan SOLÀ i Triadú (Girona, Spagna)Oggi, il Vangelo ci racconta la guarigione di un indemoniato muto provocando reazioni diverse nei farisei e nella folla. Mentre i farisei, di fronte alla prova innegabile di un miracolo, la attribuiscono a poteri demoniaci —«Egli scaccia i demoni per opera del principe dei demoni» (Mt 9,34)— la folla è stupita: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!» (Mt 9,33). San Giovanni Crisostomo, commentando questo passaggio, dice: «Quello che veramente infastidiva i farisei è che consideravano Gesù superiore a tutti, non solo quelli che già esistevano, ma a anche a tutti quelli che erano esistiti prima».
Gesù non era preoccupato per l'ostilità dei farisei. Lui rimaneva fedele alla sua missione. Inoltre, Gesù, di fronte alla evidenza che le guide d’Israele, invece di prendersi cura e pascere il gregge, quello che facevano era smarrirlo, ebbe pietà di quelle folle stanche e sfinite, come pecore senza pastore. Che le moltitudini vogliono e apprezzano una buona guida è stato dimostrato con le visite pastorali di San Giovanni Paolo II a tanti paesi del mondo. Quante moltitudini si sono raccolte intorno a lui! Come ascoltavano la sua parola, soprattutto i giovani! Anche se il Papa non riduceva il messaggio del Vangelo, ma lo predicava in tutta la sua intensità.
Tutti noi, «se fossimo coerenti con la nostra fede, —dice san Josemaría Escrivá— guardando intorno e contemplando lo spettacolo della storia e del mondo, non potremo evitare di sentire che sorgono nei nostri cuori gli stessi sentimenti che animarono quelli di Gesù Cristo», e ciò ci condurrebbe ad una generosa opera apostolica. Però è evidente la disparità che esiste fra le moltitudini che attendono la predicazione della Buona Nuova del Regno e la scarsezza di operai. La soluzione è data da Gesù alla fine del Vangelo: pregate il signore della messe perché mandi operai nella sua messe (cf. Mt 9,38).
Pensieri per il Vangelo di oggi
«Questo Cuore divino è un abisso di gioia in cui si possono sommergere tutti i nostri dolori; è un abisso di umiltà, remedio alla nostra superbia» (Santa Margarita Mª Alacoque)
«Gesù per il suo amore compassionevole, ha guarito gli infermi che gli venivano presentati e con pochi pani e pesci ha calmato la fame di grandi folle» (Francesco)
«Commosso da tante sofferenze, Cristo non soltanto si lascia toccare dai malati, ma fa sue le loro miserie: “Egli ha preso le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie” (Mt 8,17; cf. Is 53,4)» (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 1505)