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Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore; il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi.
Il timore del Signore è puro, rimane per sempre; i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti.
Più preziosi dell’oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante.
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: «Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno».
»Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».
«Un Samaritano, (...) ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite (...) lo caricò sulla sua cavalcatura...»
Rev. D. Jordi POU i Sabater (Sant Jordi Desvalls, Girona, Spagna)Oggi, ci domandiamo: «E chi è il mio prossimo?» (Lc 10,29). Raccontano che dei giudei si erano incuriositi all’accorgersi che il loro rabbino spariva alla vigilia del sabato. Sospettarono che avesse un secreto, forse con Dio, e affidarono a uno l’incarico di seguirlo... e così lo fece Quest’uomo, pieno di emozione, lo seguì fino a un misero sobborgo, dove vide il rabbino spazzare e rassettare la casa di una donna: era paralitica; la serviva e le preparava un pranzo speciale per la festa. Quando la spia tornò, i giudei gli chiesero: «Dov’è andato? In cielo tra le nuvole e le stelle?» «No! rispose la spia; è salito molto più in alto».
Amare gli altri con opere è salire sulla vetta; è dove si manifesta l’amore. Non far finta di non vedere!: è lo stesso Cristo che, nei poveri, alza la Sua voce per suscitare la carità dei Suoi discepoli», afferma il Concilio Vaticano II in un documento.
Fare la parte del buon samaritano significa cambiare i progetti («arrivò con lui»), significa dedicare tempo («si prese cura di lui»)... Questo ci porta a prendere in considerazione anche la figura del locandiere, come disse Giovanni Paolo II: «Che cosa avrebbe potuto fare senza di lui? In realtà, il locandiere, restando nell’anonimato, svolse la maggior parte del lavoro. Tutti possiamo attuare come lui, svolgendo il proprio lavoro con spirito di servizio. Ogni lavoro offre l’opportunità, più o meno diretta, di aiutare chi ne ha bisogno (...). Il compiere fedelmente i propri doveri professionali è già praticare l’amore verso le persone e la società».
Lasciar tutto per accogliere chi ne ha bisogno (il buon samaritano) e svolgere bene il lavoro per amore (il locandiere), costituiscono le due forme di amare che ci corrispondono: «Chi (...) ti sembra che fù prossimo? `Chi ha avuto compassione di lui´ Gesù gli disse;«Va’ e anche tu fa’ così» (Lc 10,36-37).
Accorriamo alla Vergine Maria e Lei –che è esemplare- ci aiuti a scoprire i bisogni materiali e spirituali degli altri!
Pensieri per il Vangelo di oggi
«Che cosa grande e meravigliosa è la carità. Preghiamolo e supplichiamolo, dunque, che per la sua misericordia ci permetta di vivere nella carità» (San Clemente di Roma)
«Buon Samaritano è ogni uomo che è sensibile alla sofferenza degli altri, l'uomo che si "commuove" per la disgrazia del suo vicino. È necessario coltivare questa sensibilità del cuore, che testimonia la compassione per coloro che soffrono» (San Giovanni Paolo II)
«Alla domanda: "Qual è il più grande comandamento della Legge? (Mt 22,36), Gesù risponde: "Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo comandamento. Il secondo è simile: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti" (Mt 22,37-40). Il Decalogo deve essere interpretato alla luce di questo duplice e unico comandamento della carità, la pienezza della Legge» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2.055)