Un team di 200 sacerdoti commenta il Vangelo del giorno
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Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
Ci fu un rumore al di sopra del firmamento che era sulle loro teste. Sopra il firmamento che era sulle loro teste apparve qualcosa come una pietra di zaffìro in forma di trono e su questa specie di trono, in alto, una figura dalle sembianze umane. Da ciò che sembravano i suoi fianchi in su, mi apparve splendido come metallo incandescente e, dai suoi fianchi in giù, mi apparve come di fuoco. Era circondato da uno splendore simile a quello dell’arcobaleno fra le nubi in un giorno di pioggia. Così percepii in visione la gloria del Signore. Quando la vidi, caddi con la faccia a terra.
I re della terra e i popoli tutti, i governanti e i giudici della terra, i giovani e le ragazze, i vecchi insieme ai bambini lodino il nome del Signore.
Perché solo il suo nome è sublime: la sua maestà sovrasta la terra e i cieli. Ha accresciuto la potenza del suo popolo. Egli è la lode per tutti i suoi fedeli, per i figli d’Israele, popolo a lui vicino.
Venuti a Cafarnao, si avvicinarono a Pietro gli esattori della tassa per il tempio e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa per il tempio?». Rispose: «Sì». Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re di questa terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli altri?». Rispose: «Dagli estranei». E Gesù: «Quindi i figli sono esenti. Ma perché non si scandalizzino, va’ al mare, getta l’amo e il primo pesce che viene prendilo, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala a loro per me e per te».
«Mentre si trovavano insieme in Galilea»
P. Joaquim PETIT Llimona, L.C. (Barcelona, Spagna)Oggi, la liturgia ci offre diversi spunti da sottoporre alla nostra considerazione. Tra questi potremmo soffermarci su qualcosa che è presente lungo tutto il testo: l’atteggiamento familiare di Gesù con i suoi.
Ci dice san Matteo che Gesù con i discepoli «si trovavano insieme in Galilea» (Mt 17,22). Potrebbe sembrare qualcosa di scontato, ma il fatto di menzionare che si trovavano insieme ci indica come l’evangelista vuole sottolineare la vicinanza di Cristo. Poi apre loro il Cuore per rivelare il cammino della sua Passione, Morte e Risurrezione, ovvero, qualcosa che Gesù porta ben dentro di sè e che non vuole che ignorino proprio coloro che tanto ama. Poi il testo descrive l’episodio del contributo delle tasse, e anche qui l’evangelista ci lascia intravedere l’atteggiamento di Gesù, che si pone alla pari di Pietro, nel contrapporre i figli (Gesù e Pietro) esenti dal versare il tributo, e gli estranei obbligati ad esso. Cristo, infine, dice loro come conseguire i soldi necessari per pagare non solo per Lui ma per entrambi e non essere, così, motivo di scandalo.
In tutti questi profili scopriamo una visione fondamentale della vita cristiana: il grande desiderio di Gesù di restare al nostro fianco. Dice il Signore nel libro dei Proverbi: «la mia gioia è vivere con gli uomini» (Prov 8,31). Come cambia, questa realtà, il nostro modo di interpretare la vita spirituale. Talvolta prestiamo l’attenzione e l’accento solo su ciò che facciamo, come se questo fosse la cosa più importante! La vita interiore, invece, si deve concentrare su Cristo, sul suo amore per noi, sul suo dono totale fino alla morte per me, nella sua costante ricerca del nostro cuore. Giovanni Paolo II lo esprimeva perfettamente in uno dei suoi incontri con i giovani: il Papa esclamò ad alta voce: «Guardate a Lui!».
Pensieri per il Vangelo di oggi
«La Passione è la nostra risurrezione» (Sant Ignazio di Antiochia)
«Arriva un nuovo culto in un tempio non costruito dagli uomini: il suo Corpo —sacrificato e risorto— che riunisce tutti i popoli e li unisce nel sacramento dell’Eucaristia» (Benedetto XVI)
«Gesù ha venerato il Tempio salendovi in occasione delle feste giudaiche di pellegrinaggio e ha amato di un amore geloso questa dimora di Dio in mezzo agli uomini. Il Tempio prefigura il suo Mistero. Se ne predice la distruzione, è per manifestare la sua propria uccisione e l’inizio di una nuova epoca della storia della salvezza, nella quale il suo Corpo sarà il Tempio definitivo» (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 593)
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