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Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
Il timore del Signore è puro, rimane per sempre; i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti.
Anche il tuo servo ne è illuminato, per chi li osserva è grande il profitto. Le inavvertenze, chi le discerne? Assolvimi dai peccati nascosti.
Anche dall’orgoglio salva il tuo servo perché su di me non abbia potere; allora sarò irreprensibile, sarò puro da grave peccato.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».
«Non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me»
Rev. D. Valentí ALONSO i Roig (Barcelona, Spagna)Oggi, secondo il modello del produttore televisivo più attuale, contempliamo Gesù mettendo vermi e fuoco lì dove dobbiamo evitare di andare: l'inferno, «dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue» (Marco 9:48). È una descrizione dello stato in cui una persona può rimanere quando la sua vita non la ha portato lì dove voleva andare. Potremmo paragonarlo al momento in cui, guidando la nostra macchina, prendiamo una strada sbagliata, pensando che siamo su quella giusta e finiamo in un luogo sconosciuto senza sapere dove siamo e dove non volevamo andare. Dobbiamo evitare di andare in entrambi i casi, anche se dobbiamo lasciar andare le cose apparentemente indispensabili: senza mani (cfr Mc 9,43) senza piedi (cfr Mc 9,45), senza occhi (cfr Mc 9,47). È necessario voler entrare nella vita o nel Regno di Dio, anche senza qualcosa di noi stessi.
Possibilmente, questo Vangelo ci conduce a riflettere per scoprire quello che abbiamo, anche se di nostra assoluta propietà, che non ci permette di andare verso Dio, e di più ancora, che ci allontana di Lui.
Gesù stesso ci indica quale è il peccato nel quale ci fanno cadere le nostre cose (mani, piedi e gli occhi). Gesù parla di coloro che scandalizzano i piccoli che credono in Lui (cfr Mc 9:42). "Scandalizzare" è allontanare qualcuno dal Signore. Pertanto, valutiamo in ogni persona la sua prossimità a Gesù, la fede che ha.
Gesù ci insegna che non c'è bisogno di far parte dei Dodici, o dei discepoli più intimi per stare con Lui: «Chi non è contro di noi è per noi» (Mc 9,40). Possiamo capire che Gesù salva tutto. E' una lezione del Vangelo di oggi: ci sono molti che sono più vicini al Regno di Dio di quanto si pensi, perché fanno miracoli nel nome di Gesù. Come confessò S. Teresa di Gesù Bambino: "Il Signore mi ricompenserà non con le opere mie (...). Ebbene, mi ricompenserà secondo le opere sue!”.
Pensieri per il Vangelo di oggi
- «Mentre onoriamo sinceramente tutti i popoli, le loro culture e tradizioni, li invitiamo rispettosamente ad ascoltarlo e ad aprirgli i loro cuori» (San Giovanni Paolo II)
«In verità, il cristiano incoerente fa molto male, e l'immagine forte usata da Gesù è molto eloquente. Pertanto, la vita del cristiano è sul sentiero della coerenza» (Francesco)
«Seguendo l'esempio di Cristo, la Chiesa avverte i fedeli della triste e penosa realtà della morte eterna, 651 chiamata anche “inferno”» (Catechismo della Chiesa Cattolica, nº 1.056)
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