Un team di 200 sacerdoti commenta il Vangelo del giorno
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Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
Salvezza dai nostri nemici, e dalle mani di quanti ci odiano. Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si è ricordato della sua santa alleanza.
Del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, di concederci, liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore, in santità e giustizia al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
»Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
«Il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!»
Fray Josep Mª MASSANA i Mola OFM (Barcelona, Spagna)Oggi, il Vangelo è una catechesi di Gesù sulla preghiera. Afferma solennemente che il Padre l’ascolta sempre: «Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto.» (Lc 11,9).
A volte possiamo pensare che questo non sempre succede, che non sempre “funziona” così. Si tratta di pregare con i dovuti atteggiamenti!
Il primo atteggiamento è la costanza, la perseveranza. Dobbiamo pregare senza scoraggiarci mai, seppure sembri che la nostra preghiera urti con un rifiuto, o che non venga ascoltata subito. E’ l’atteggiamento di quell’uomo inopportuno che a mezzanotte va a chiedere un favore al suo amico. Con la sua insistenza riceve i pani di cui abbisogna. Dio è l’amico che ascolta dal di dentro a chi è costante. Dobbiamo aver fiducia, in che finirà dandoci quello che chiediamo, perché, oltre ad essere amico, è Padre.
Il secondo atteggiamento che Gesù ci insegna è la fiducia e l’amore filiale. La paternità di Dio supera immensamente quella umana, che è limitata ed imperfetta: «Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo...!» (Lc 11,13).
Terzo atteggiamento: dobbiamo chiedere soprattutto lo Spirito Santo e non solamente cose materiali. Gesù ci incoraggia a chiederLo, rassicurandoci che L’otterremo: «...quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!» (Lc 11,13). Questa richiesta sempre viene ascoltata. E’ tanto come chiedere la grazia della preghiera, giacché lo Spirito Santo è la sua fonte e la sua origine.
Il beato frate Gil d’Assisi, compagno di san Francesco, sintetizza l’idea di questo Vangelo dicendo: «Prega con fedeltà e devozione, perché una grazia che Dio non ti ha concesso una volta, te la può dare in un altro momento. Metti da parte tua umilmente tutta la mente in Dio e Dio metterà in te la sua grazia, secondo la sua compiacenza».
Pensieri per il Vangelo di oggi
«La tua verità ha detto che se chiamiamo ci risponderanno, se chiediamo, riceveremo: - Oh Padre eterno, i tuoi servi gridano. Rispondi a loro!» (Santa Caterina da Siena)
«Tutte le volte che abbiamo bisogno di aiuto, Gesú non ci dice di rassegnarci e di chiuderci in noi stessi, ma di rivolgerci al Padre e chiedergli con fiducia tutte le nostre necessità dalle cose piu ovvie e quotidiane» (Francesco)
«Lo Spirito Santo che ammaestra la Chiesa e le ricorda tutto ciò che Gesù ha detto, la educa anche alla vita di preghiera, suscitando espressioni che si rinnovano in seno a forme permanenti: benedizione, domanda, intercessione, azione di grazie e lode» (Catechismo della Chiesa Cattolica, nº 2.644)