Un team di 200 sacerdoti commenta il Vangelo del giorno
200 sacerdoti commenti il Vangelo del giorno
Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
Rinfranca l’anima mia, mi guida per il giusto camino a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici. Ungi di olio il mio capo; il mio calice trabocca.
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, abiterò ancora nella casa del Signore per lunghi giorni.
E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».
«Si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo»
P. Conrad J. MARTÍ i Martí OFM (Valldoreix, Barcelona, Spagna)Oggi, Gesù passa intorno a noi per farci vivere la scena anteriore, con un aria realistica, nella persona di tanti emarginati come ce ne sono nella nostra società, che si fissano nei cristiani per trovare in essi la bontà e l'amore di Gesù. In tempi del Signore, i lebbrosi erano parte della tenuta degli emarginati. In realtà, quei dieci lebbrosi andarono a incontrare Gesù all'ingresso di un villaggio (cfr Lc 17,12), perché non potevano entrare nei paesi, e nemmeno avevano permesso per approcciarsi alla gente (“si fermarono a distanza”).
Con un po di immaginazione, ognuno di noi è in grado di riprodurre l'immagine degli emarginati della società, che hanno nomi come noi: immigrati, tossicodipendenti, criminali, persone con AIDS, disoccupati, poveri... Gesù vuole ripristinarli, rimediare le loro sofferenze, solvere i loro problemi; e ci chiede collaborazione disinteressata, gratuita, efficace... per amore.
Inoltre, facciamo più presente in ciascuno di noi la lezione che Gesù dà. Noi siamo peccatori e bisognosi di perdono, siamo poveri che aspettano tutto da Lui. Saremmo in grado di dire come il lebbroso, «Gesù, maestro, abbi pietà di me» (Lc 17,13)? Sappiamo rivolgerci a Gesù con preghiera profonda e fiduciosa?
Imitiamo il lebbroso, che torna a Gesù per ringraziarlo? Infatti, soltanto «Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio» (Lc 17:15). Gesù non trova gli altri nove, «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono?» (Lc 17,15). Sant'Agostino ci lasciò questa dichiarazione: «'Grazie a Dio': non c'è nulla che si possa dire più brevemente (...) ne fare con più profitto di queste parole». Per tanto, noi, come ringraziamo Gesù per il grande dono della vita, propria e della famiglia; la grazia della fede, la Santa Eucaristia, il perdono dei peccati...? Non succede qualche volta di non ringraziare per l'Eucaristia, anche se partecipiamo spesso de essa? L'Eucaristia è, senza dubbio, la nostro miglior esperienza di ogni giorno.
Pensieri per il Vangelo di oggi
«Come ripagheremo il Signore per tutto il bene che ci ha fatto? Dio è così buono che l'unico pagamento che chiede è che lo amiamo per tutto ciò che ci ha dato» (San Basilio Magno)
«L'uomo deve rendere onore al Creatore offrendo, in ringraziamento e lode, tutto ciò che ha ricevuto da Lui. L'uomo non può perdere il senso di questo debito, che solo lui può riconoscere e saldare come creatura fatta ad immagine e somiglianza di Dio» (San Giovanni Paolo II)
«Poiché Cristo stesso è presente nel Sacramento dell'altare, bisogna onorarlo con un culto di adorazione. La visita al Santissimo Sacramento «è prova di gratitudine, segno di amore e debito di riconoscenza a Cristo Signore» (Catechismo della Chiesa Cattolica, nº 1.418)