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Contemplare il Vangelo di oggi

Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)

Lunedì, VII settimana del Tempo Ordinario
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Prima Lettura (Giac 3,13-18): Fratelli miei, chi tra voi è saggio e intelligente? Con la buona condotta mostri che le sue opere sono ispirate a mitezza e sapienza. Ma se avete nel vostro cuore gelosia amara e spirito di contesa, non vantatevi e non dite menzogne contro la verità. Non è questa la sapienza che viene dall’alto: è terrestre, materiale, diabolica; perché dove c’è gelosia e spirito di contesa, c’è disordine e ogni sorta di cattive azioni. Invece la sapienza che viene dall’alto anzitutto è pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera. Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia.
Salmo Responsoriale: 18
R/. I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore.
La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima; la testimonianza del Signore è stabile, rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore; il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro, rimane per sempre; i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti.

Ti siano gradite le parole della mia bocca; davanti a te i pensieri del mio cuore, Signore, mia roccia e mio redentore.
Versetto prima del Vangelo (2Tm 1,10): Alleluia, alleluia. Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo. Alleluia.
Testo del Vangelo (Mc 9,14-29): In quel tempo, [Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte] e arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro. E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti».

Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono. Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall’infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!».

Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando, e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi. Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».

«Credo; aiuta la mia incredulità!»

Rev. D. Antoni CAROL i Hostench (Sant Cugat del Vallès, Barcelona, Spagna)

Oggi, contempliamo –ancora una volta!- il Signore richiesto dalla gente («accorsero a salutarlo») e, allo stesso tempo, Lui, interessandosi per le persone, sensibile ai loro bisogni. In primo luogo, quando sospetta che qualcosa succede, si preoccupa per il problema.

Interviene uno dei protagonisti, cioè, il padre di un ragazzo che è posseduto da uno spirito maligno: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce» (Mc 9,17-18).

E’ terribile il male che può arrivare a fare il Diavolo!, una creatura senza carità. Signore, -dobbiamo pregare!-: «Liberaci dal male». Non si capisce come sia possibile che ai nostri giorni , delle persone dicano che il Diavolo non esiste o altre che gli rendono qualche forma di culto... E’ assurdo! Dobbiamo ricavare una lezione da tutto questo: non si può scherzare con il fuoco!

«Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti» (Mc 9,18). Quando Gesù sente queste parole, prova un dispiacere. Se ne addolora, soprattutto, per la mancanza di fede... Manca la fede perché devono `pregare di più´ «Questa specie di demoni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera» (Mc 9,29).

La preghiera è il dialogo “intimista” con Dio. Giovanni Paolo II ha affermato che «la preghiera implica sempre una specie di “ricettacolo” con Cristo in Dio. Solamente in simile`nascondiglio´agisce lo Spirito Santo. In un ambiente intimo di ricettacolo si pratica l’assiduità amichevole con Gesù; partendo dalla quale, prende origine lo sviluppo della fiducia in Lui, cioè, l’aumento della fede.

Questa fede, però, che muove montagne ed espulsa gli spiriti maligni («tutto è possibile per chi crede!») è soprattutto un dono di Dio. La nostra preghiera, in ogni caso, ci predispone a ricevere il dono. Questo dono, però, dobbiamo chiederlo con insistenza: «Credo; aiuta la mia incredulità!» (Mc 9,24). La risposta di Cristo non si farà supplicare!

Pensieri per il Vangelo di oggi

  • «Noi ci siamo fatti indegni di pregare, ma Dio, per sua bontà, ci ha permesso di parlare con Lui. Nostra preghiera è l’incenso che gli piace di più» (San Giovanni Maria Vianney)

  • «Sua parola è parola di amore, parola purificata: scaccia gli spiriti di paura, solitudine e oposizione verso Dio; così purifica nostra anima e ci da pace interiore» (Benedetto XVI)

  • «(…) Per vivere, crescere e perseverare nella fede sino alla fine, dobbiamo nutrirla con la Parola di Dio; dobbiamo chiedere al Signore di accrescerla; [la fede ] deve operare "per mezzo della carità" (Gal 5,6), essere sostenuta dalla speranza (Cf Rm 15,13) ed essere radicata nella fede della Chiesa» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 162)

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