Un team di 200 sacerdoti commenta il Vangelo del giorno
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Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
Mosè salì verso Dio, e il Signore lo chiamò dal monte, dicendo: «Questo dirai alla casa di Giacobbe e annuncerai agli Israeliti: “Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all’Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire fino a me. Ora, se darete ascolto alla mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me una proprietà particolare tra tutti i popoli; mia infatti è tutta la terra! Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa”».
Riconoscete che solo il Signore è Dio: egli ci ha fatti e noi siamo suoi, suo popolo e gregge del suo pascolo.
Buono è il Signore, il suo amore è per sempre, la sua fedeltà di generazione in generazione.
A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione.
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».
«Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore»
Rev. D. Joan SERRA i Fontanet (Barcelona, Spagna)Oggi, il Vangelo ci dice che il Signore - guardando la folla - si sentiva turbato, perché quella gente era disorientata e stanca, come pecore senza pastore (cfr. Mt 9,36). Il popolo di Israele sapeva molto bene, meglio di noi - uomini di città - cosa fosse un pastore, e il trambusto che si formava quando le pecore si trovavano sole senza pastore.
Se Gesù venisse oggi, credo che ripeterebbe le stesse parole: ci sono molte persone disorientate, che cercano il senso della vita. - Signore, quale soluzione offri a questo grande problema? Quindi Gesù chiede la preghiera, sceglie dodici apostoli e li invia a predicare il regno di Dio.
Ha scelto dodici Apostoli! Invia questi dodici uomini a predicare: "'Il Regno dei Cieli è vicino'. Curate i malati, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demoni. Avete ricevuto gratuitamente; date gratuitamente" (Mt 10,7-8). Quello che gli Apostoli hanno fatto, e che dobbiamo fare anche noi, è predicare la persona adorabile di Gesù Cristo e il suo messaggio di pace e amore, e questo in modo disinteressato.
Siamo tutti convocati a questo: i successori degli Apostoli - i vescovi e gli altri pastori - ma anche, in unione con loro, tutti i fedeli. Tutti abbiamo questa missione nel mondo: curare l'umanità dalle sue ferite, orientarla nelle sue ricerche... Non solo i vescovi e i sacerdoti, ma anche i laici: per esempio, in famiglia - nel suo carattere di casa e scuola di fede; all'università e nelle scuole; nei media; nel mondo della sanità..., e ogni cristiano nel suo ambiente di amicizia e di lavoro.
Ascoltiamo San Francesco di Sales, che scrive: "Nella stessa creazione delle cose, Dio, il Creatore, ha comandato alle piante di dare ciascuna il frutto secondo la sua specie. Allo stesso modo, i cristiani - che sono piante viventi della Chiesa - ha comandato a ciascuno di loro di dare frutto di devozione secondo la qualità, lo stato e la vocazione che aveva".
Pensieri per il Vangelo di oggi
«La speranza cristiana ci sostiene ad impegnarci pienamente per la nuova evangelizzazione e per la missione universale. Ci spinge a pregare come Gesù ci ha insegnato: ‘Venga il tuo regno’» (San Giovanni Paolo II)
«L’indifferenza: quanto male fa l’indifferenza umana ai bisognosi! E peggio, l’indifferenza dei cristiani!» (Francesco)
«La Chiesa è cattolica: essa annunzia la totalità della fede; porta in sé e amministra la pienezza dei mezzi di salvezza; è mandata a tutti i popoli; si rivolge a tutti gli uomini; abbraccia tutti i tempi; ‘per sua natura è missionaria’ (Concilio Vaticano II)» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 868)