Un team di 200 sacerdoti commenta il Vangelo del giorno
200 sacerdoti commenti il Vangelo del giorno
Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza, mi ha avvolto con il mantello della giustizia, come uno sposo si mette il diadema e come una sposa si adorna di gioielli. Poiché, come la terra produce i suoi germogli e come un giardino fa germogliare i suoi semi, così il Signore Dio farà germogliare la giustizia e la lode davanti a tutte le genti.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono.
Ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia.
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
«In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete»
Rev. D. Joaquim MESEGUER García (Rubí, Barcelona, Spagna)Oggi, a metà dell’Avvento, riceviamo un invito all’allegria e alla speranza: «Siate sempre lieti (...) in ogni cosa rendete grazie» (I Tes 5,16-17). Il Signore è già vicino: «Figlia mia, il tuo cuore è il cielo per Me», dice Gesù a santa Faustina Kowalska (e, certamente, il Signore lo vorrebbe ripetere ad ognuno dei suoi figli). E’ un buon momento per pensare a tutto quello che Lui ha fatto per noi e ringraziarGlielo.
L’allegria è una caratteristica essenziale della fede. Sapersi amati e salvati da Dio è una grande gioia; riconoscerci fratelli di Gesù Cristo che ha dato la Sua vita per noi è il motivo principale della gioia cristiana. Un cristiano abbandonato alla tristezza avrà una vita spirituale mìsera, non riuscirà a vedere tutto quello che Dio ha fatto per lui e, perciò, sarà incapace di trasmetterlo. La gioia cristiana sgorga dall’atto di ringraziamento, specialmente per l’amore che il Signore ci mostra; ogni domenica lo facciamo in comunità al celebrare l’Eucaristia.
Il Vangelo ci ha presentato l’immagine di Giovanni Battista, il precursore. Giovanni godeva di grande popolarità tra la gente semplice; ma quando gli rivolgono la domanda, egli risponde con umiltà: «Io non sono il Messia...» (cf. Gv 1,21); «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete. Colui che viene dopo di me» (Gv 1,26-27). Gesù Cristo è Colui che aspettano; Lui è la Luce che illumina il mondo. Il Vangelo non è un messaggio assurdo, e nemmeno è una dottrina come tante altre, ma è la Buona Nuova che da senso a tutta la vita umana, perché ci è stata comunicata dallo stesso Dio che si è fatto uomo. Ogni cristiano viene invitato a manifestare la sua fede in Gesù Cristo e ad essere testimone della sua fede. Come discepoli di Cristo, siamo chiamati ad apportare il dono della luce. Ma oltre a queste parole, il testimonio migliore, è, e sarà l’esempio di una vita fedele.
Pensieri per il Vangelo di oggi
«E proprio perché é difficile distinguere la parola dalla voce, hanno preso Giovanni per il Messia. La voce fu confusa con la parola: ma la voce si riconobbe e per non offendere la parola disse: Non sono io il Messia, né Elia e neppure il Profeta» (Sant’Agostino)
«Per avere gioia nella preparazione del Natale é necessario prima di tutto pregare. Secondo dare grazia al Signore. E infine pensare come posso andare incontro agli altri, portando un po’ di unzione, pace e gioia. Questa é la gioia del cristiano» (Francesco)
«Dopo aver accettato di dargli il battesimo tra i peccatori, Giovanni Battista ha visto e mostrato in Gesù ʽl'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondoʼ (Gv 1,29). Egli manifesta così che Gesù è insieme il Servo sofferente che si lascia condurre in silenzio al macello (Is 53,7) e porta il peccato delle moltitudini e l'Agnello pasquale simbolo della redenzione di Israele al tempo della prima pasqua (Ex 12,3-14).Tutta la vita di Cristo esprime la sua missione: ʽServire e dare la propria vita in riscatto per moltiʼ (Mc 10,45)» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n°608)
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