Un team di 200 sacerdoti commenta il Vangelo del giorno
200 sacerdoti commenti il Vangelo del giorno
Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
In quel giorno non avrai vergogna di tutti i misfatti commessi contro di me, perché allora allontanerò da te tutti i superbi gaudenti, e tu cesserai di inorgoglirti sopra il mio santo monte. Lascerò in mezzo a te un popolo umile e povero». Confiderà nel nome del Signore il resto d’Israele. Non commetteranno più iniquità e non proferiranno menzogna; non si troverà più nella loro bocca una lingua fraudolenta. Potranno pascolare e riposare senza che alcuno li molesti.
Guardate a lui e sarete raggianti, i vostri volti non dovranno arrossire. Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo salva da tutte le sue angosce.
Il volto del Signore contro i malfattori, per eliminarne dalla terra il ricordo. Gridano i giusti e il Signore li ascolta, li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato, egli salva gli spiriti affranti. Il Signore riscatta la vita dei suoi servi; non sarà condannato chi in lui si rifugia.
«‘Non ne ho voglia’; ma poi, pentitosi, ci andò.»
Rev. D. Jordi POU i Sabater (Sant Jordi Desvalls, Girona, Spagna)Oggi, contempliamo il padre che ha due figli e dice al primo: «Figlio, và oggi a lavorare nella vigna’. Ed egli rispose: ‘Sì, signore’; ma non andò» (Mt 21,29) «Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli rispose: ‘Non ne ho voglia’; ma poi, pentitosi, ci andò» (cf. Mt 21,30). L’importante non è dire “sì”, ma “mettersi al lavoro”. C’è un proverbio che dice: «sono le opere concrete, non le buone intenzioni, i veri gesti d’amore».
In un altro momento, Gesù darà la dottrina che insegna questa parabola: «Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli» (Mt 7,21). Come scrisse sant’Agostino, «esistono due volontà. È la tua volontà quella che deve essere corretta per identificarsi con la volontà di Dio; e non, al contrario, quella di Dio, che si deve accomodare alla tua». In catalano si dice che un bambino “creu” (crede), quando obbedisce: credi! Ovvero, identifichiamo l’obbedienza con la fede, con la fiducia in ciò che ci viene detto.
Obbedienza viene da “ob-audire”: ascoltare con grande attenzione. Si manifesta nella preghiera, nel non fare i “sordi” di fronte alla voce dell’Amore. «Noi uomini tendiamo a “difenderci”, ad aggrapparci al nostro egoismo. Dio esige che, obbedendo, esercitiamo la fede. A volte il Signore suggerisce la propria volontà come a bassa voce, laggiù, nel fondo della coscienza: e bisogna stare attenti, per distinguere quella voce ed esserle fedeli» (San Josemaría Escrivá). Fare la volontà di Dio è essere santo; obbedire non è essere semplicemente una marionetta in mano ad un altro, ma interiorizzare ciò che devi compiere: e, quindi, farlo perché “lo voglio”.
Maria, nostra Madre, maestra “nell’obbedienza della fede”, ci insegnerà il modo di imparare ad obbedire alla volontà del Padre.
Pensieri per il Vangelo di oggi
«Quando il peccato è nell'uomo, questi non può vedere Dio. Però puoi guarire, se vuoi. La fede e il timore di Dio devono avere il primo posto nel tuo cuore» (San Teofilo di Antiochia)
«Quando noi siamo capaci di dire al Signore : —‘Signore, questi sono i miei peccati, nè dell'uno nè dell'altro... sono i miei!; prendili tu’, quindi saremo quel meraviglioso popolo che confida nel nome del Signore» (Francesco)
«Gesù ha scandalizzato i farisei mangiando con i publicani e i peccatori con la stessa familiarità con cui pranzava con loro. Contro quelli tra i farisei ‘che presumevano di essere giusti e disprezzavano gli altri’ (Lc 18,9), Gesù ha affermato: ‘Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi’ (Lc 5,32). Si è spinto oltre, proclamando davanti ai farisei che, essendo il peccato universale, coloro che presumono di non avere bisogno di salvezza, sono ciechi sul propio conto.» (Catechismo della Chiesa Cattolica, nº 588)
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