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Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. Dopo questo fatto scese a Cafàrnao, insieme a sua madre, ai suoi fratelli e ai suoi discepoli. Là rimasero pochi giorni.
«C’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli»
Rev. D. Enric PRAT i Jordana (Sort, Lleida, Spagna)Oggi, possiamo contemplare gli effetti beneficiosi della presenza di Gesù e di Maria sua Madre, nel cuore degli avvenimenti umani, come nel caso che ci occupa: «Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù, Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli» (Gv 12,1-2).
Gesù e Maria, con un’intensità diversa, fanno presente Dio in qualsiasi luogo dove siano, e dove c’è Dio, lì c’è amore, grazia e miracolo. Dio è il bene, la verità, la bellezza, l’abbondanza. Quando il sole distende i suoi raggi nell’orizzonte, la terra si illumina e riceve calore, e ogni vita lavora per produrre il suo frutto. Quando lasciamo che Dio si avvicini, il bene, la pace e la felicità crescono sensibilmente nei cuori, chissà freddi o addormentati fino allora.
La mediazione che Dio ha scelto per essere presente tra gli uomini e comunicarsi profondamente fra di loro è Gesù Cristo. L’opera di Dio arriva al cuore del mondo per l’umanità di Gesù Cristo e secondariamente, per la presenza di Maria. Non immaginavano i fidanzati di Cana chi avevano invitato alle loro nozze. L’invito si doveva probabilmente a qualche vincolo di amicizia o di parentela. In quei momenti Gesù non aveva ancora fatto nessun miracolo e l’importanza della sua figura era sconosciuta.
Egli accettò l’invito perché è a favore delle relazioni umane, principali e sincere, si sentì attratto dall’onestà e buona disposizione di quella famiglia. Così Gesù fece presente Dio in quella celebrazione famigliare. Questo, «a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui» (Gv 2,11). Lì, il Messia «Apri il cuore dei discepoli alla fede grazie all’intervento di Maria, la prima credente» (Giovanni Paolo II).
Approssimiamoci anche noi all’umanità di Gesù cercando di conoscere e amare di più e in modo progressivo la sua traiettoria umana ascoltando la sua parola, crescendo in fede e fiducia fino a vedere in Egli il volto del Padre.