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«Faranno a voi tutto questo a causa del mio nome»
Rev. D. Joaquim MESEGUER García (Rubí, Barcelona, Spagna)Oggi, ricordando un grande Padre della Chiesa, San Policarpo, Gesù stesso ci mostra il grande contrasto tra l'essere di Cristo o del mondo. Così come hanno perseguitato Gesù, saranno perseguitati suoi discepoli: «Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi» (Gv 15,20). Il discepolo deve essere identificato totalmente con il loro Maestro, e per partecipare con Gesù nella sua risurrezione, prima dovrà condividere con lui la sua passione. La storia ci dice che Cristo e il suo Vangelo sono, da sempre un segno di contraddizione per il mondo.
Questo lo ha compreso e vissuto Policarpo nato a Smirne, attuale Turchia, a quel tempo provincia romana dell'Asia Minore, e morì martire nella stessa città dopo essere stato vescovo della Chiesa locale. Policarpo, il cui nome significa "frutto abbondante" aveva conosciuto l'apostolo Giovanni e fu suo discepolo; Scrisse una lettera ai cristiani di Filippi (Grecia) per incoraggiarli a vivere nella parola di Gesù Cristo. Così scriveva ai primi cristiani: «Perciò, cinti i vostri lombi , servite Dio nel timore e nella verità, lasciando da parte i vani discorsi e gli errori del volgo e credendo in Colui che risuscitò da morte il Signore nostro Gesù Cristo e gli diede gloria e un trono alla sua destra».
Uno dei maggiori pericoli per i cristiani in tempi di Policarpo era certamente la persecuzione, ma erano anche le pericolose deviazioni dottrinali che minacciavano di distogliere i credenti dalla vera fede e distruggere internamente la Chiesa, pericoli sempre presenti. Ci sono persone che si definiscono credenti, ma, come dice Gesù, «non conoscono colui che mi ha mandato» (Gv 15,21). Oggi e sempre, siamo invitati a conoscere veramente Dio e di seguire Gesù Cristo, che ci assista l'intercessione di San Policarpo di Smirne.