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Contemplare il Vangelo di oggi

Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)

26 maggio: San Filippo Neri, sacerdote
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Testo del Vangelo (Gv 17,20-26): In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:] «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.

»Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

«Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità»

Fr. Zacharias MATTAM SDB (Bangalore, India)

Oggi, in questo Vangelo corrispondente alla festa di San Filippo Neri, Gesù chiede al Padre il dono dell'unità per i suoi seguaci: "Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi " (Gv 17,21). Questa unità tra i credenti per cui Gesù prega non è semplicemente una specie di comunione o amicizia tra loro, ma un'unità che è il riflesso dell'unità delle Tre Divine Persone: "Ché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa".

Ma, è possibile questa unità? Possiamo essere uno come il Padre e il Figlio sono uno? Sì, perché altrimenti Gesù non avrebbe pregato per questa intenzione. Questo è possibile perché lo stesso Spirito Santo, che "fa" che il Padre e il Figlio siano uno, ci viene dato per creare la nostra unità. San Paolo dice che ognuno di noi che è stato battezzato è stato anche rivestito di Cristo (cfr Gal 3,27). Lo Spirito abbatte tutte le barriere che esistono tra noi: barriere di nazionalità, razza, cultura, lingua, status, beni ... Quando ciò accade, il mondo - sorpreso da questo miracolo - proclama (come nella Chiesa primitiva), "Guardate come si amano tra loro» e crederanno in Gesù Cristo.

San Filippo Neri ricevette questo amore di Cristo nel suo cuore, e lo comunicò a tutti quelli che incontrò: i malati negli ospedali, le persone che incontrò per le strade, nei negozi e nei luoghi di lavoro ... Ogni giorno, una media di 40 lavoratori venivano a incontrarlo per confessarsi mentre andavano al lavoro, prima dell'alba. Numerosi cardinali, vescovi e sacerdoti e innumerevoli laici furono regolarmente i suoi penitenti. Il suo cuore era sempre pieno della gioia di Cristo e la comunicava in particolare ai giovani, per i quali organizzava giochi: "Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi" (Fil 4,4). Seguendo l'esempio di San Felipe Neri, decidiamoci a portare questo amore a tutti coloro che incontriamo lungo il cammino.