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Contemplare il Vangelo di oggi

Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)

Gesù Cristo, sommo ed eterno Sacerdote
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Prima Lettura (Is ):
Salmo Responsoriale:
R/.
Versetto prima del Vangelo (Is ):
Testo del Vangelo (Lc 22,14-20): Quando venne l’ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse loro: «Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, perché io vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio». E, ricevuto un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e fatelo passare tra voi, perché io vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non verrà il regno di Dio». Poi prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me». E, dopo aver cenato, fece lo stesso con il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi».

«Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione»

Rev. D. Albert LLANES i Vives (Queralbs, Girona, Spagna)

Oggi la liturgia ci invita ad entrare nel meraviglioso cuore sacerdotale di Cristo. Tra pochi giorni, la liturgia ci riporterà nel cuore di Gesù, ma focalizzati sul suo carattere sacro. Ma oggi ammiriamo il Suo cuore di pastore e salvatore, che si scioglie per il suo gregge, al quale non abbandonerà mai. Un cuore che manifesta “Desiderio” per i suoi, per noi: «Ho desiderato tanto di mangiare questa Pasqua con voi, prima di soffrire» (Lc 22,15).

Questo cuore di sacerdote e pastore esprime i suoi sentimenti, specialmente nell'istituzione dell'Eucaristia. Inizia l'Ultima Cena in cui il Signore istituirà il sacramento del suo Corpo e Sangue, mistero di fede e amore. San Giovanni sintetizza con una frase i sentimenti che hanno dominato l'anima di Gesù in quel momento intimo: «sapendo che era giunta la sua ora (...), dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine» (Gv 13,1).

Sino alla fine! Sino all’estremo! Una richiesta che lo porta a dare tutto a tutti per essere sempre al fianco di tutti. Il suo amore non si limita agli Apostoli, ma pensa a tutti gli uomini. L'Eucaristia sarà lo strumento che permetterà a Gesù di consolarci “in tutti i luoghi e in ogni momento”. Aveva parlato di mandarci “un altro” consolatore, “un altro” difensore. Parla di “un altro" perché Lui stesso —Gesù Eucaristia— è il nostro primo consolatore.

El cumplimiento de la voluntad del Padre obliga a Jesús a separarse de los suyos, pero su amor que le impulsaba a permanecer con ellos, le mueve a instituir la Eucaristía, en la cual se queda realmente presente. «Considerad —escribe san Josemaría— la experiencia tan humana de la despedida de dos seres que se quieren (...). Su afán sería continuar sin separarse, y no pueden (...). Lo que nosotros no podemos, lo puede el Señor. Jesucristo, perfecto Dios y perfecto Hombre, (...) se queda Él mismo. Irá al Padre, pero permanecerá con los hombres». Repitamos con el salmista: «¡Cuántas maravillas has hecho, Dios mío!» (Sal 40,6).

L'adempimento della volontà del Padre costringe Gesù a separarsi dai suoi, ma il suo amore che lo ha spinto a rimanere con loro, lo muove a istituire l'Eucaristia, in cui rimane veramente presente. «Pensate, —scrive San Josemaría— all'esperienza così umana del commiato di due persone che si vogliono bene (...). Sognerebbero di restare uniti, ma non possono (...). Ma ciò che noi non possiamo fare, lo può fare il Signore. Gesù Cristo, perfetto Dio e perfetto Uomo, (...) ci lascia se stesso. Ritornerà al Padre, e allo stesso tempo rimarrà con gli uomini». Ripetiamo con il salmista: «Quante meraviglie hai fatto, tu, Signore, mio Dio!» (Sal 40.6).