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Gesù nei Misteri del Rosario
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Misteri della Gloria
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La Risurrezione del Signore
- «Non è qui, è risorto»
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La Risurrezione del Signore
I Misteri della Gloria sono la “conclusione necessaria” della vita di Nostro Signore Gesù Cristo. Perché? La risposta è data da San Paolo: «Ma se Cristo non è risorto, vuota allora è la nostra predicazione, vuota anche la vostra fede» (1Cor 15,14). Ancor di più, saremmo «da commiserare più di tutti gli uomini» (1Cor 15,19), cioè —predicando qualcosa che non sarebbe accaduto— saremmo «falsi testimoni di Dio» (1Cor 15:15).
Ma, in realtà, la storia e la fede ci informano del Cristo-Risorto. C'è chi “lo vede”; c'è chi “non lo vede”. Cosa succede? In ogni caso, è “testimoniato”.
Il mistero della Redenzione “pende” dalla Risurrezione del Signore: senza la Resurrezione non c'è Redenzione. Dunque, quale forza avrebbe avuto —oltre la morte— la resa di Gesù per noi fino alla morte, se, dopo tutto, rimanesse morto? La sua passione sarebbe rimasta in un semplice gesto di solidarietà per noi —i mortali—, ma non avrebbe risposto al vero enigma: che ne è della mia risurrezione, della mia vita eterna? (Se la mia felicità non ha proiezione eterna, allora quella felicità è molto parziale: in realtà non è una felicità autentica, ma un “passa-tempo”) (leggere più: «Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto»).
Possiamo distinguere 4 gruppi di persone in base alla loro reazione al fatto della Risurrezione del Signore: 1. Bugiardi; 2. “Apostoli degli apostoli“; 3. “Scienziati”; 4. Senza speranza. Vediamo come questi gruppi hanno risposto alle seguenti domande: Come posso trovare il Risorto?; Dove posso trovare il Risorto? ...
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1º) «Perché cercate tra i morti colui che è vivo?» (Lc 24,5). Buona domanda! È la domanda che due angeli chiedono alle donne che vanno alla tomba —molto presto al mattino— per imbalsamare il corpo di Gesù.
C'erano anche quelli della guardia che erano stati disposti dai principi dei sacerdoti con l'aiuto dei romani: «Furono scosse e rimasero come morti. (...) alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto» (Mt 28,4.11). Radunati con gli anziani, i principi dei sacerdoti diedero loro una grande somma di denaro da diffondere: «I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo» (Mt 28,13). Ci sono quelli del primo gruppo: i bugiardi, quelli che, —incatenati al loro errore—, hanno dato testimonianza della Risurrezione, ma sono rimasti “morti per sempre” nel loro stesso inganno.
Di quelli ce ne sono ancora molti: continuano a cercare “ragioni” tra i morti per negare il Cristo vivente. Paradossalmente, senza trovare Gesù, danno ragione per il Cristo risorto... «Presentate testimoni addormentati?», domanda sant'Agostino. E conclude: «Miserabile astuzia! Inventando queste falsità, svanite». Tutti questi non riescono nel “come” o nel “dove” (sebbene la sua anti-testimonianza sia ancora parzialmente utile: la realtà rifiuta di essere sostituita; provandolo sprofondano nell'incongruenza ...).
2º) «Non è qui, è risorto» (Lc 24,6), dicono gli angeli. I nostri primi testimoni della Risurrezione non erano addormentate: loro (Maria Maddalena, l'altra Maria, Salomè ...) all'alba andarono al sepolcro. Avevano assistito —sul Calvario— al terremoto con cui la natura congedava il Cristo che spirava e ora sono testimoni di un altro «grande» terremoto con il quale la natura ha salutato il Cristo risorto. Addirittura gli esseri celesti li invitano a guardare dentro la tomba: «Voi non abbiate paura! (...). Venite, guardate il luogo dove era stato deposto» (Mt 28,5-6).
Loro «con timore» —molto comprensibile perché ciò che è successo non era mai stato visto—«e gioia grande» —perché l'inimmaginabile era accaduto— «corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli» (Mt 28,8). Loro formano il secondo gruppo menzionato: “apostoli degli apostoli”. (leggere più: «Le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli»). Cosa è successo a loro in modo che hanno potuto “vederlo”? ...
3º) «Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono» (Mt 28,9). Abbiamo detto che c'è chi “lo vede”; c'è chi “non lo vede”....
Senz’altro, vedere Gesù è un dono di Dio, ma c'è di più! (leggere più: Nessuno si sentirà deluso così come non si sono sentite deluse le donne che si sono recate al sepolcro). Allora, qual è la cosa decisiva per “vederlo”? Nelle citazioni del Vangelo appaiono due importanti dettagli sul “come”: a) quelle donne (“apostoli degli apostoli”) si preparano (vanno avanti) non appena possono —all'alba del giorno (quì c'è amore: servizio, delicatezza, richiesta verso il Signore); b) vi è familiare un'enorme tenerezza verso Gesù: non hanno esitato a gettarsi ai piedi del Risorto per adorarlo ... In loro si realizza l'aforisma: “Chi si alza presto, Dio lo aiuta”. Emerge un tema chiave: affetto per Lui, fiducia in Lui ... che portano alla fede (fiducia) in Lui. (leggere più: «Non è qui. È risorto»).
La FEDE? Un fatto così decisivo come la Resurrezione, non meriterebbe qualche tipo di certezza più “travolgente”? La meditazione sulle seguenti apparizioni del Risorto —come vengono narrate nei Vangeli— ci darà la risposta...