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Contemplare il Vangelo di oggi

Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)

Venerdì, VI settimana del Tempo Ordinario
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Prima Lettura (Gen 11,1-9): Tutta la terra aveva un’unica lingua e uniche parole. Emigrando dall’oriente, gli uomini capitarono in una pianura nella regione di Sinar e vi si stabilirono.

Si dissero l’un l’altro: «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco». Il mattone servì loro da pietra e il bitume da malta. Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo, e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra».

Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che i figli degli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: «Ecco, essi sono un unico popolo e hanno tutti un’unica lingua; questo è l’inizio della loro opera, e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l’uno la lingua dell’altro».

Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.
Salmo Responsoriale: 32
R/. Beato il popolo scelto dal Signore.
Il Signore annulla i disegni delle nazioni, rende vani i progetti dei popoli. Ma il disegno del Signore sussiste per sempre, i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.

Beata la nazione che ha il Signore come Dio, il popolo che egli ha scelto come sua eredità. Il Signore guarda dal cielo: egli vede tutti gli uomini.

Dal trono dove siede scruta tutti gli abitanti della terra, lui, che di ognuno ha plasmato il cuore e ne comprende tutte le opere.
Versetto prima del Vangelo (Gv 15,15): Alleluia, alleluia. Vi ho chiamato amici, dice il Signore, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Alleluia.
Testo del Vangelo (Mc 8,34-9,1): In quel tempo, convocata la folla insieme ai suoi discepoli, Gesù disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà. Infatti quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita? Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi». Diceva loro: «In verità io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non morranno prima di aver visto giungere il regno di Dio nella sua potenza».

«Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua»

Rev. D. Joaquim FONT i Gassol (Igualada, Barcelona, Spagna)

Oggi, il Vangelo ci racconta di due temi complementari: la nostra croce quotidiana e il suo frutto, cioè, la vita in maiuscola, soprannaturale ed eterna.

Ci mettiamo in piedi per ascoltare il Santo Vangelo come segno divoler seguire i suoi insegnamenti. Gesù ci dice di rinnegare noi stessi, una chiara espressione di non perseguitare "il capriccio del gusto" -come viene indicato nel salmo- o le "ricchezze ingannevoli", come dice San Paolo. Prendere la propria croce è accettare le piccole mortificazioni che ogni giorno troviamo lungo la strada.

Ci possono aiutare le parole che Gesù pronunciò nel sermone sacerdotale del Cenacolo: «Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto» (Gv 15,1-2). Un contadino felice avendo cura del grappolo d’uva che deve riuscire un alto grado! Sì, vogliamo seguire il Signore! Sì, sappiamo che il Padre ci può aiutare a dare molto frutto nella nostra vita terrena e godere posteriormente dell’eternità.

San Ignazio guidava San Francesco Saverio con le parole del testo di oggi: «Infatti quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita?» (Mc 8,36). Così riuscì ad essere il patrono delle missioni. Nello stesso modo, leggiamo l’ultimo canone del Codice di Diritto Canonico (n. 1752): «(...) avendo presente la salvezza delle anime, che deve sempre essere nella Chiesa legge suprema», che il detto popolare ha tradotto così: "Chi cerca la salvezza di un'anima, assicura la salvezza della propia" L'invito è chiaro.

Maria, Madre della Divina Grazia ci tende la mano per avanzare in questo senso.

Pensieri per il Vangelo di oggi

  • «Sono uno schiavo fino ad ora. Ma se dovessi soffrire il martirio, sarò liberato in Gesù Cristo e risorgerò libero in Lui» (Sant’ Ignazio di Antiochia)

  • «La tradizione teologica, spirituale e ascetica, fin dai tempi più antichi, ha sostenuto la necessità di seguire Cristo nella Passione, non solo come imitazione delle sue virtù, ma anche come cooperazione alla redenzione universale» (San Giovanni Paolo II)

  • «La croce è l'unico sacrificio di Cristo ‘l'unico mediatore tra Dio e gli uomini’ (1 Tim 2,5). Ma poiché nella sua Persona divina incarnata ‘si è unito in un certo modo ad ogni uomo’, Egli ‘offre a tutti la possibilità di essere associati a questo mistero pasquale nella forma di Dio solo conosciuta’ (Concilio Vaticano II). Egli chiama i suoi discepoli a ‘prendere la loro croce e seguirlo’ (Concilio Vaticano II) (Mt 16,24) (…)» (Catechismo della Chiesa Cattolica, nº 618)