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Contemplare il Vangelo di oggi

Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)

Sabato, XXX settimana del Tempo Ordinario
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Prima Lettura (Rom 11,1-2a.11-12.25-29): Fratelli, Dio ha forse ripudiato il suo popolo? Impossibile! Anch’io infatti sono Israelita, della discendenza di Abramo, della tribù di Beniamino. Dio non ha ripudiato il suo popolo, che egli ha scelto fin da principio.

Ora io dico: forse inciamparono per cadere per sempre? Certamente no. Ma a causa della loro caduta la salvezza è giunta alle genti, per suscitare la loro gelosia. Se la loro caduta è stata ricchezza per il mondo e il loro fallimento ricchezza per le genti, quanto più la loro totalità!

Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, questo mistero, perché non siate presuntuosi: l’ostinazione di una parte d’Israele è in atto fino a quando non saranno entrate tutte quante le genti. Allora tutto Israele sarà salvato, come sta scritto: «Da Sion uscirà il liberatore, egli toglierà l’empietà da Giacobbe. Sarà questa la mia alleanza con loro quando distruggerò i loro peccati».

Quanto al Vangelo, essi sono nemici, per vostro vantaggio; ma quanto alla scelta di Dio, essi sono amati, a causa dei padri, infatti i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili!
Salmo Responsoriale: 93
R/. Il Signore non respinge il suo popolo.
Beato l’uomo che tu castighi, Signore, e a cui insegni la tua legge, per dargli riposo nei giorni di sventura.

Poiché il Signore non respinge il suo popolo e non abbandona la sua eredità, il giudizio ritornerà a essere giusto e lo seguiranno tutti i retti di cuore.

Se il Signore non fosse stato il mio aiuto, in breve avrei abitato nel regno del silenzio. Quando dicevo: «Il mio piede vacilla», la tua fedeltà, Signore, mi ha sostenuto.
Versetto prima del Vangelo (Mt 11,29): Alleluia, alleluia. Prendete il mio giogo sopra di voi, dice il Signore, e imparate da me, che sono mite e umile di cuore. Alleluia.
Testo del Vangelo (Lc 14,1.7-11): Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: «Cédigli il posto!». Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: «Amico, vieni più avanti!». Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».

«Notando come sceglievano i primi posti...»

Rev. D. Josep FONT i Gallart (Getafe, Spagna)

Oggi, avete fatto caso come inizia questo Vangelo? Loro, i farisei, lo stavano osservando e anche Gesù li osserva: «Notando come sceglievano i primi posti» (Lc 14,7) Che forma così diversa di osservare!

L’osservazione, come tutte le attività interne ed esterne, è molto differente secondo la motivazione che la provoca, secondo i moventi interni, e d’accordo con quello che c’è nel cuore dell’osservatore. I farisei – come ci dice il Vangelo in diversi passaggi- osservano Gesù per accusarLo. Gesù, invece, osserva per aiutare, per servire, per fare il bene. E, come una madre sollecita, consiglia: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto» (Lc 14,8).

Gesù dice con parole quello che Lui è e quello che ha nel Suo cuore: non cerca onori ma di onorare; non pensa nel proprio onore ma in quello del Padre. Non pensa a Sé ma agli altri. Tutta la vita di Gesù è una rivelazione di chi è Dio : “Dio è amore”.

Perciò, in Gesù diventa realtà – più che in chiunque altro- il Suo insegnamento: «Svuotò Se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini (...) Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome» (Fil 2,7-9).

Gesù è il Maestro in opere e parole. I cristiani vogliamo essere Suoi discepoli. Solo possiamo avere la stessa condotta del Maestro, se nel nostro cuore abbiamo ciò che aveva Lui, se abbiamo il Suo Spirito, lo Spirito d’amore. Lavoriamo per aprirci totalmente al Suo Spirito e per lasciarci prendere e possedere totalmente da Lui.

E questo senza pensare di esserne “elogiati”, senza pensare a noi, ma solo a Lui. «Anche se non ci fosse il cielo, io ti amerei; anche se non ci fosse l’inferno, ti temerei; così come Ti amo, io Ti amerei» (Autore anonimo o forse Miguel de Guevara?) Lasciamoci trasportare sempre dall’amore!

Pensieri per il Vangelo di oggi

  • «Oh, com’è bella l’anima umile: dal suo cuore, come fosse un incensiere, sale un profumo piacevolissimo e, attraverso le nuvole, giunge a Dio stesso» (Santa Faustina Kowalska)

  • «Cristo stesso prese l’ultimo posto nel mondo — la croce — e proprio con questa radicale umiltà ci ha redenti e ci aiuta costantemente» (Benedetto XVI)

  • «La preghiera contemplativa è la più semplice espressione del mistero della preghiera. La preghiera contemplativa è un dono, una grazia; La preghiera contemplativa è un rapporto di alleanza, concluso da Dio nella profondità del nostro essere (…)» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n.2713)