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Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
La mia parola non è ancora sulla lingua ed ecco, Signore, già la conosci tutta. Alle spalle e di fronte mi circondi e poni su di me la tua mano. Meravigliosa per me la tua conoscenza, troppo alta, per me inaccessibile.
Dove andare lontano dal tuo spirito? Dove fuggire dalla tua presenza? Se salgo in cielo, là tu sei; se scendo negli inferi, eccoti.
Se prendo le ali dell’aurora per abitare all’estremità del mare, anche là mi guida la tua mano e mi afferra la tua destra.
»Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli. E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: «Sono pentito», tu gli perdonerai».
Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: «Sràdicati e vai a piantarti nel mare», ed esso vi obbedirebbe».
«Se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te (...), tu gli perdonerai»
Rev. D. Pedro-José YNARAJA i Díaz (El Montanyà, Barcelona, Spagna)Oggi, il Vangelo ci parla di tre temi importanti. In primo luogo, la nostra attitudine verso i bambini. Se in altre occasioni ci è stata elogiata l’infanzia, in questa ci si avverte del male che si può occasionargli.
Scandalizzare non è sconvolgere o stupire, come a volte si interpreta; la parola dal greco usata dall’evangelista “Skandalon”, che significa oggetto che fa inciampare o scivolare, una pietra nel cammino, o una buccia di banana per capirci. Il bambino deve essere molto rispettato, e guai a colui che lo inizi nel peccato! (cf. Lc 17,1). Gesù gli annuncia un castigo terribile e lo fa con una immagine molto eloquente. Tuttavia si trovano in Terra Santa pietre di mulino antiche. Sono come una specie di grandi diavoli (assomigliano anche solo che in maggior misura ai collari che si mettono al collo dei traumatizzati). Imporre la pietra allo scandalizzatore e gettarlo in acqua esprime un terribile castigo. Gesù usa un linguaggio quasi di umor nero. Poveri noi se danneggiamo corrompendo i bambini! Poveri noi se li iniziamo nel peccato! Ci sono tanti modi per danneggiarli: mentire, ambizionare, trionfare ingiustamente, dedicarsi a mestieri che soddisfano la vanità...
In secondo luogo, il perdono. Gesù ci chiede di perdonare tante volte come sia necessario, e anche nello stesso giorno, se l’altro è pentito, anche se ci brucia l’anima: «se tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo, ma se si pentirà, perdonagli» (Lc 17,3). Il termometro della carità è la capacità di perdonare.
In terzo luogo la fede: più che una ricchezza dell’intendimento (in senso veramente umano), è uno “stato d’animo’’, frutto della esperienza di Dio, di poter agire contando con la sua fiducia. «la fede è l’inizio della vera vita», disse San Ignazio di Antioquia. Chi attua con fede ottiene opere sorprendenti, così lo esprime il Signore: «Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe» (Lc 17,6).
Pensieri per il Vangelo di oggi
«La pratica della correzione fraterna -che ha radice evangelica- è una prova di affetto soprannaturale e di fiducia. Ringrazia quando la ricevi e non lasciare di praticarla con coloro con cui convivi» (San Josemaria)
«La fede -affidarsi a Cristo, accoglierlo, lasciare che ci trasformi, seguirlo senza riserve- rende possibili le cose umanamente impossibili» (Benedetto XVI)
«Chi usa i poteri di cui disponi in modo tale da spingere ad agire male, si rende colpevole di scandalo e responsabile del male che, direttamente o indirettamente, ha favorito. ‘È inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono’ (Lc 17,1)» (Catechismo della Chiesa Cattolica, nº 2.287)
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