Un team di 200 sacerdoti commenta il Vangelo del giorno
200 sacerdoti commenti il Vangelo del giorno
Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!». Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.
Mi guida per il giusto cammino a motivo del suo nome. Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici. Ungi di olio il mio capo; il mio calice trabocca.
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, abiterò ancora nella casa del Signore per lunghi giorni.
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».
«Io sono la porta delle pecore»
P. Pere SUÑER i Puig SJ (Barcelona, Spagna)Oggi, nel Vangelo, Gesù usa due immagini riferite a se stesso: Egli è il pastore. Ed Egli è la porta. Gesù è il buon pastore che conosce le pecore. «Egli chiama le sue pecore una per una» (Gv 10,3). Per Gesù ognuno di noi non è un numero; per ciascuno riserva un contatto personale. Il Vangelo non è solo una dottrina: è l’adesione personale di Gesù con noi.
E non solo ci conosce personalmente. Egli ci ama personalmente. “Conoscere” nel Vangelo di san Giovanni non significa semplicemente un atto dell’intelletto, ma un atto di adesione alla persona conosciuta. Gesù, quindi, porta nel suo Cuore ciascuno di noi. E noi lo dobbiamo pure conoscere così. Conoscere Gesù non comporta solo un atto di fede, ma anche di carità, di amore. «Esaminatevi se conoscete —ci dice san Gregorio Magno, commentando questo testo— se lo conoscete non per il fatto di credere ma per il fatto di amare». E l’amore si dimostra con le opere.
Gesù è anche la porta. L’unica porta. «Se uno entra attraverso di me, sarà salvo» (Gv 10,9). E poco dopo ribadisce: «Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me» (Gv 14,6). Oggi un malinteso ecumenismo fa che qualcuno pensi che Gesù è uno dei tanti salvatori: Gesù, Budda, Confucio..., Maometto, che importanza ha? No! Chi si salva si salva per mezzo di Gesù Cristo, sebbene in questa vita non se ne renda conto. Chi lotta per compiere il bene, lo sappia o no, passa attraverso Gesù. Noi lo sappiamo grazie al dono della fede. Siamo dunque riconoscenti, sforziamoci di entrare attraverso questa porta, che, nonostante sia stretta, Egli ci spalanca. E diamo fede che tutta la nostra speranza è posta in Lui.
Pensieri per il Vangelo di oggi
«Entra dalla porta chi entra per mezzo di Cristo, chi imita la passione di Cristo, chi conosce l'umiltà di Cristo, che essendo Dio si è fatto uomo per noi» (Sant’ Agostino)
«Gesù Cristo promette di condurre le pecore ai "pascoli", alle fonti della vita. Ma qual è il nutrimento dell'uomo? Egli vive della verità e dell'essere amato dalla verità. Ha bisogno di Dio, il Dio che si avvicina a Lui e gli mostra la via della vita» (Benedetto XVI)
«La Chiesa, infatti, è l'ovile la cui unica e necessaria porta è Cristo (Gv 10,1-10). È anche il gregge il cui pastore sarà Dio stesso, come Egli stesso ha annunciato (cfr. Is 40,11). Sebbene siano dei pastori umani a governare le pecore, tuttavia è Cristo stesso che le guida e le nutre incessantemente; Lui, il Buon Pastore e il Capo dei pastori, che ha dato la sua vita per le pecore» (Catechismo della Chiesa Cattolica, nº 754)
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