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Contemplare il Vangelo di oggi

Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)

Ascensione del Signore (C)
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Prima Lettura (At 1,1-11): Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo. Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio.

Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo». Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra».

Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».
Salmo Responsoriale: 46
R/. Ascende il Signore tra canti di gioia.
Popoli tutti, battete le mani! Acclamate Dio con grida di gioia, perché terribile è il Signore, l’Altissimo, grande re su tutta la terra.

Ascende Dio tra le acclamazioni, il Signore al suono di tromba. Cantate inni a Dio, cantate inni, cantate inni al nostro re, cantate inni.

Perché Dio è re di tutta la terra, cantate inni con arte. Dio regna sulle genti, Dio siede sul suo trono santo.
Seconda Lettura (Ebr 9,24-28; 10,19-23): Cristo non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore. E non deve offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui: in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte. Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso. E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l’aspettano per la loro salvezza.

Fratelli, poiché abbiamo piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne, e poiché abbiamo un sacerdote grande nella casa di Dio, accostiamoci con cuore sincero, nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è degno di fede colui che ha promesso.
Versetto prima del Vangelo (Mt 28,19.20): Alleluia, alleluia. Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore, ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. Alleluia.
Testo del Vangelo (Lc 24,46-53): In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».

Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

«Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo»

Dom Josep ALEGRE Abate emerito di Santa Mª de Poblet (Tarragona, Spagna)

Oggi, l'Ascensione del Signore ci ricorda ancora una volta la "missione" che ci è stata affidata: "Di questo voi siete testimoni" (Lc 24,48). La Parola di Dio continua ad essere attualità viva oggi, "Riceverete la forza dallo Spirito Santo (...), e di me sarete testimoni " (At 1,8), fino ai confini del mondo. La Parola di Dio è esigenza di urgente attualità: "Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura" (Mc 16,15).

In questa Solennità risuona con forza l'invito del nostro Maestro, che, -rivestito della nostra umanità- finita la sua missione in questo mondo, ci lascia per sedersi alla destra del Padre e inviarci la forza dall'alto, lo Spirito Santo.

Ma non posso fare a meno di chiedermi: 'Il Signore, agisce attraverso di me? Quali sono i segni che accompagnano la mia testimonianza? Qualcosa mi ricorda i versi del poeta: "Non puoi aspettare fino a quando Dio venga a tè ti dica: 'Io sono'. Un dio che dichiara il suo potere non ha senso. Devi sapere che Dio soffia attraverso di tè fin dall'inizio, e se il tuo petto arde e e non denota nulla, allora è Dio che sta operando in lui ".

E questo deve essere il nostro segno: il fuoco che brucia dentro, il fuoco che -come nel profeta Geremia- non si può contenere: la Parola viva di Dio. E uno ha bisogno di dire: Popoli tutti, battete le mani! Acclamate Dio con grida di gioia, Ascende Dio tra le acclamazioni, Cantate inni a Dio, cantate inni"(Sal 47,2.6-7).

Il suo regno si sta gestando nel cuore dei popoli, nel tuo cuore, come un seme che è già pronto per la vita. -Canta, danza, per il tuo Signore. E, se non sai come farlo, metti la parola sulle tue labbra fino a farla scendere al cuore: 'Dio, Padre di Gesù Cristo nostro Signore, dammi spirito di sapienza e di rivelazione per conoscerti. Illumina gli occhi del mio cuore per capire la speranza alla quale mi chiami, la ricchezza di gloria che mi hai preparato e la grandezza del tuo potere che hai manifestato con la risurrezione di Cristo.

Pensieri per il Vangelo di oggi

  • «Cristo è un solo corpo composto da molte membra. È sceso dal cielo, dunque, per sua misericordia, ma non è più salito da solo, poiché anche noi siamo saliti in lui per grazia» (Sant'Agostino)

  • «Il Signore attira lo sguardo degli apostoli - il nostro sguardo - verso il cielo per mostrare loro come camminare sulla via del bene durante la loro vita terrena. Possiamo sentire, vedere e toccare il Signore Gesù nella Chiesa, specialmente attraverso la parola e i sacramenti» (Benedetto XVI)

  • «In cielo, Cristo esercita permanentemente il suo sacerdozio. Quindi è perfettamente in grado di salvare coloro che vengono a Dio attraverso di lui, poiché è sempre vivo per intercedere in loro favore. Come 'sommo sacerdote dei beni futuri' (Eb 9,11), egli è il centro e il principale officiante della liturgia che onora il Padre del cielo» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 662)