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Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, per questo i miei persecutori vacilleranno e non potranno prevalere; arrossiranno perché non avranno successo, sarà una vergogna eterna e incancellabile. Signore degli eserciti, che provi il giusto, che vedi il cuore e la mente, possa io vedere la tua vendetta su di loro, poiché a te ho affidato la mia causa! Cantate inni al Signore, lodate il Signore, perché ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori.
Ma io rivolgo a te la mia preghiera, Signore, nel tempo della benevolenza. O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi, nella fedeltà della tua salvezza. Rispondimi, Signore, perché buono è il tuo amore; volgiti a me nella tua grande tenerezza.
Vedano i poveri e si rallegrino; voi che cercate Dio, fatevi coraggio, perché il Signore ascolta i miseri non disprezza i suoi che sono prigionieri. A lui cantino lode i cieli e la terra, i mari e quanto brùlica in essi.
»E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
»Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».
«Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo»
P. Antoni POU OSB Monje de Montserrat (Montserrat, Barcelona, Spagna)Oggi, dopo aver scelto i Dodici, Gesù manda loro di predicare e gli instruisce. Gli avverte riguardando alla possibilità di subire persecuzioni e gli consiglia quello che dovrebbe essere il loro atteggiamento: «E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella Geenna» (Mt 10,28). La parabola di questa Domenica sviluppa il tema della persecuzione da Cristo con uno stile che ricorda l'ultima Beatitudine del Discorso della Montagna (cfr Mt 5,11).
Il discorso di Gesù è paradossale: da una parte dice due volte, “Non temete”, e ci presenta un Padre provvidente che ha perfino cura degli uccelli del campo; ma d'altra parte, ci dice che questo Padre non ci risparmia delle avversità, piuttosto il contrario: se diventiamo suoi seguaci, molto probabilmente avremo la stessa sorte di lui e gli altri profeti. Come capire questo, allora? La protezione di Dio è la sua capacità di dare vita alla nostra persona (la nostra anima), e di fornirgli la felicità anche nelle tribolazioni e le persecuzioni. Egli è colui che ci può dare la gioia del suo Regno che viene da una vita profonda, sperimentabile già adesso e che è un pegno della vita eterna: «Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli» (Mt 10,32).
Avere fiducia a che Dio sarà con noi nei momenti difficili ci dà coraggio per proclamare le parole di Gesù a piena luce, e ci dà l'energia per fare del bene, in modo che attraverso le nostre opere le persone possano dare gloria al Padre celeste. Sant'Anselmo ci insegna: «Fate tutto per Dio e per la vita felice ed eterna che il nostro Salvatore si degna di concedere in cielo».
Pensieri per il Vangelo di oggi
"Lui mi ha garantito la sua protezione; non è sulle mie forze che mi appoggio. Ho nelle mie mani la sua parola scritta. Cosa mi dice? 'Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo'" (San Giovanni Crisostomo)
"Non esiste la missione cristiana all’insegna della tranquillità! Le difficoltà e le tribolazioni fanno parte dell’opera di evangelizzazione, e noi siamo chiamati a trovare in esse l’occasione per verificare l’autenticità della nostra fede e del nostro rapporto con Gesù" (Francesco)
" Il discepolo di Cristo non deve soltanto custodire la fede e vivere di essa, ma anche professarla, darne testimonianza con franchezza e diffonderla (...). Il servizio e la testimonianza della fede sono indispensabili per la salvezza (...)" (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1816)
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