Un team di 200 sacerdoti commenta il Vangelo del giorno
200 sacerdoti commenti il Vangelo del giorno
Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
Mi guida per il giusto cammino a motivo del suo nome. Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici. Ungi di olio il mio capo; il mio calice trabocca.
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, abiterò ancora nella casa del Signore per lunghi giorni.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
«Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’»
Rev. D. David AMADO i Fernández (Barcelona, Spagna)Oggi, il Vangelo ci invita a scoprire l'importanza di ritrovare riposo nel Signore. Gli Apostoli erano tornati dalla missione che Gesù aveva dato loro. Avevano scacciato i demoni, guarito i malati e predicato il Vangelo. Erano stanchi e Gesù dice: «Venite in disparte in un luogo solitario e riposatevi un po'» (Mc 6,31).
Una delle tentazioni alla quale può soccombere qualsiasi cristiano è quella di voler fare molte cose trascurando il tratto con il Signore. Il Catechismo ci ricorda che, quando è l’ora di pregare, uno dei maggiori pericoli è quello di pensare che ci sono delle cose più urgenti e, quindi, si finisce per trascurare il rapporto con Dio. Così Gesù, ai suoi apostoli, che hanno lavorato duro, sono esausti e euforici per tutto quello che è riuscito bene, dice che devono riposare. E, secondo il Vangelo «partirono sulla barca verso un luogo solitario, in disparte» (Mc 6,32). Per pregare bene sono necessarie almeno due cose: una è quella di stare con Gesù, perché è la persona con la quale si parla. Avere la certezza che siamo con Lui. Per questa ragione tutta preghiera inizia, di solito, ed è la parte più difficile, con un atto di presenza di Dio. Essere consapevoli del fatto che noi siamo con Lui. Il secondo è la solitudine necessaria. Se vogliamo parlare con qualcuno e vogliamo avere una conversazione intima e profonda, scegliamo la solitudine.
San Pier Giuliano Eymard consigliava riposo in Gesù dopo la comunione. Ed avvertiva del pericolo di riempire il momento del ringraziamento con molte parole pronunciate a memoria. Diceva che dopo aver ricevuto il Corpo di Cristo, era meglio restare in silenzio per ricuperare forze e lasciare Gesù parlare nel silenzio dei nostri cuori. A volte piuttosto che spiegarGli i nostri progetti, è opportuno che Gesù ci istruisca e incoraggi.
Pensieri per il Vangelo di oggi
«Lui, come Dio, è al di sopra della sofferenza; Soffre a causa del suo amore per gli uomini. L'emozione lo travolge nelle viscere. Non solo si commuove, ma li guarisce da tutte le loro malattie e li libera da ogni male.» (Origene)
«Gesù incarna Dio Pastore col suo modo di predicare e con le sue opere, prendendosi cura dei malati e dei peccatori, di coloro che sono «perduti», per riportarli al sicuro, nella misericordia del Padre» (Benedetto XVI)
«(…) Cristo diventa il “Capo” del “popolo di Dio”, che è quindi il suo corpo. Attorno a questo centro si sono raggruppate immagini “desunte sia dalla pastorizia o dall'agricoltura, sia dalla costruzione di edifici o anche dalla famiglia e dagli sponsali”» (Catechismo della Chiesa Cattolica, nº 753)