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Contemplare il Vangelo di oggi

Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)

Sabato della I settimana del Tempo Ordinario
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Prima Lettura (1Sam 9,1-4.17-19; 10,1a): C’era un uomo della tribù di Beniamino, chiamato Kis, figlio di Abièl, figlio di Seror, figlio di Becoràt, figlio di Afìach, un Beniaminita, uomo di valore. Costui aveva un figlio chiamato Saul, prestante e bello: non c’era nessuno più bello di lui tra gli Israeliti; superava dalla spalla in su chiunque altro del popolo.

Ora le asine di Kis, padre di Saul, si smarrirono, e Kis disse al figlio Saul: «Su, prendi con te uno dei domestici e parti subito in cerca delle asine».

Attraversarono le montagne di Èfraim, passarono al territorio di Salisà, ma non le trovarono. Si recarono allora nel territorio di Saalìm, ma non c’erano; poi percorsero il territorio di Beniamino e non le trovarono.

Quando Samuèle vide Saul, il Signore gli confermò: «Ecco l’uomo di cui ti ho parlato: costui reggerà il mio popolo».

Saul si accostò a Samuèle in mezzo alla porta e gli chiese: «Indicami per favore la casa del veggente». Samuèle rispose a Saul: «Sono io il veggente. Precedimi su, all’altura. Oggi voi due mangerete con me. Ti congederò domani mattina e ti darò indicazioni su tutto ciò che hai in mente.

Di buon mattino, al sorgere dell’aurora, Samuèle prese l’ampolla dell’olio e la versò sulla testa di Saul.
Salmo Responsoriale: 20
R/. Signore, il re gioisce della tua potenza!
Signore, il re gioisce della tua potenza! Quanto esulta per la tua vittoria! Hai esaudito il desiderio del suo cuore, non hai respinto la richiesta delle sue labbra.

Gli vieni incontro con larghe benedizioni, gli poni sul capo una corona di oro puro. Vita ti ha chiesto, a lui l’hai concessa, lunghi giorni in eterno, per sempre.

Grande è la sua gloria per la tua vittoria, lo ricopri di maestà e di onore, poiché gli accordi benedizioni per sempre, lo inondi di gioia dinanzi al tuo volto.
Versetto prima del Vangelo (Lc 4,18-19): Alleluia, alleluia. Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione. Alleluia.
Testo del Vangelo (Mc 2,13-17): In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli l’ammaestrava. Nel passare, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Egli, alzatosi, lo seguì. Mentre Gesù stava a mensa in casa di lui, molti pubblicani e peccatori si misero a mensa insieme con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi della setta dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Come mai egli mangia e beve in compagnia dei pubblicani e dei peccatori?». Avendo udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori».

«Non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori»

Rev. D. Joaquim MONRÓS i Guitart (Tarragona, Spagna)

Oggi, nella scena che ci presenta san Marco, vediamo Gesù che insegnava e come tutti venivano ad ascoltarLo. E’ chiaro il grande desiderio di adottrinarsi, allora come adesso, perché il peggior nemico è l’ignoranza. Tant'è vero che è diventata classica l’espressione: «Smetteranno di odiare quando smetteranno d’ignorare».

Passando da quelle parti, Gesù vide Levi, figlio di Alfeo, seduto dove riscuotevano le tasse e, al dirgli: «seguimi», lasciò tutto e se ne andò con Lui. Con questa prontezza e generosità realizzò un grande “affare”. Non solamente l’ “affare del secolo”, ma anche quello dell’eternità.

Bisogna considerare da quanto tempo l’affare di riscuotere i tributi per i romani è finito e, invece, Matteo –oggi più conosciuto con il suo nuovo nome che quello precedente di Levi-, continua ad accumulare benefici con i suoi scritti per essere diventato una delle dodici colonne della Chiesa. Succede così quando si segue senza indugi il Signore. Lo disse Lui: «Chiunque avrà lasciato casa, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna» (Mt 19,29).

Gesù, accompagnato dai Suoi apostoli, accettò il convito che Matteo Gli offerse a casa sua, assieme agli altri esattori di imposte e peccatori. I farisei, quali spettatori del lavoro altrui, fanno presente ai discepoli che il loro Maestro pranza con gente che essi qualificano di peccatori. Il Signore li sente e difende la Sua forma abituale di trattare le anime: «Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori» (Mt 2,17). Tutta l’umanità ha bisogno del Medico divino. Tutti siamo peccatori e, come dirà san Paolo: «Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio» (Rom 3,23).

Rispondiamo con la stessa prontezza con la quale Maria rispose sempre alla sua vocazione redentrice.

Pensieri per il Vangelo di oggi

  • «Guai a me Signore! Abbi pietà di me! Io non ti nascondo le mie piaghe. Tu sei il medico ed io sono malato; Tu sei misericordioso, ed io sono miserabile » (Sant’Agostino)

  • «Chi si trova apparentemente più lontano dalla santità, puo convertirsi anche in un modello per ricevere la misericordia di Dio e lasciare intravedersi i suoi meravigliosi efetti» (Benedetto XVI)

  • «Cristo ha invitato alla fede e alla conversione, ma a ciò non ha affatto costretto (…)» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 160)