Un team di 200 sacerdoti commenta il Vangelo del giorno
200 sacerdoti commenti il Vangelo del giorno
Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto, non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato. Allora ho detto: «Ecco, io vengo».
«Nel rotolo del libro su di me è scritto di fare la tua volontà: mio Dio, questo io desidero; la tua legge è nel mio intimo».
Ho annunciato la tua giustizia nella grande assemblea; vedi: non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai.
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
«Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!»
Rev. D. Joaquim FORTUNY i Vizcarro (Cunit, Tarragona, Spagna)Oggi, abbiamo ascoltato Giovanni che, vedendo Gesù, dice, «Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo» (Gn 1,29). ¿Cosa avranno pensato quelle persone? E, ¿cosa intendiamo noi? Nella cerimonia dell’Eucaristia tutti preghiamo: «Agnello di Dio che togli il peccato del mondo, abbi pietà di noi / dona a noi la pace». E il sacerdote invita i fedeli alla Comunione dicendo: «Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo...».
Non dubitiamo che, quando Giovanni disse «ecco l'agnello di Dio», tutti capirono cosa voleva dire, in tanto ce l’agnello” è una metafora di natura messianica che avevano usato i profeti, principalmente Isaia, e che era ben conosciuta da tutti i buoni israeliti.
D’altra parte, l’agnello è l’animale che gli israeliti sacrificano per ricordare la pasqua, la liberazione della schiavitù in Egitto. La cena pasquale consiste nel mangiare un agnello.
E anche gli Apostoli e i padri della Chiesa dicono che l’agnello è segno di purezza, semplicità, bontà, mansuetudine, innocenza... e Cristo è la Purezza, la Semplicità, la Bontà, la Mansuetudine, l’Innocenza. San Pietro dirà, «Foste liberati (...) con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia» (1Pt 1,18.19). E San Giovanni, nell’ Apocalisse, impiega perfino trenta volte il nome “agnello” per nominare Gesù Cristo.
Cristo è l’agnello che toglie il peccato del mondo, che è stato immolato per darci la grazia. Lottiamo per vivere sempre in grazia, lottiamo contro il peccato, aborriamolo. La bellezza dell’anima in grazia è così grande che nessun tesoro si può paragonare a quella. Ci fa gradevoli a Dio e degni di essere amati. Per questo, nel “Gloria” della Messa si parla della pace che è caratteristica degli uomini che ama il Signore, di quelli che stanno in grazia.
Giovanni Paolo II, sollecitandoci di vivere nella grazia che l’Agnello ha guadagnato per noi ci dice, «Impegnatevi a vivere in grazia. Gesù è nato a Betlemme precisamente per questo (...). Vivere in grazia è la dignità suprema, è la gioa ineffabile, è garanzia di pace, è un’ideale meraviglioso».
Pensieri per il Vangelo di oggi
«Sebbene io [Giovanni Battista] sia nato prima di Lui, non é limitato dai legami della sua nascita, perché anche se é nato da sua madre nel tempo, é stato generato dal Padre fuori dal tempo» (San Gregorio Magno)
«Cristo é l’agnello che toglie il peccato del mondo. Lottiamo per vivere sempre nella grazia, lottiamo contro il peccato. La bellezza dell’anima nella grazia é cosí grande che ci rende graditi a Dio e degni di essere amati» (Benedetto XVI)
«Seguendo i santi Padri, all'unanimità noi insegniamo a confessare un solo e medesimo Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo, perfetto nella sua divinità e perfetto nella sua umanità, vero Dio e vero uomo (...), ˋsimile in tutto a noi, fuorché nel peccato ́ (Hb 4,15); (...) nato in questi ultimi tempi da Maria Vergine e Madre di Dio, secondo l'umanità» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n˚ 467)