Un team di 200 sacerdoti commenta il Vangelo del giorno
200 sacerdoti commenti il Vangelo del giorno
Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
Gli uomini di Davide gli dissero: «Ecco il giorno in cui il Signore ti dice: “Vedi, pongo nelle tue mani il tuo nemico: trattalo come vuoi”». Davide si alzò e tagliò un lembo del mantello di Saul, senza farsene accorgere. Ma ecco, dopo aver fatto questo, Davide si sentì battere il cuore per aver tagliato un lembo del mantello di Saul. Poi disse ai suoi uomini: «Mi guardi il Signore dal fare simile cosa al mio signore, al consacrato del Signore, dallo stendere la mano su di lui, perché è il consacrato del Signore». Davide a stento dissuase con le parole i suoi uomini e non permise loro che si avventassero contro Saul. Saul uscì dalla caverna e tornò sulla via.
Dopo questo fatto, Davide si alzò, uscì dalla grotta e gridò a Saul: «O re, mio signore!». Saul si voltò indietro e Davide si inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò. Davide disse a Saul: «Perché ascolti la voce di chi dice: “Ecco, Davide cerca il tuo male”? Ecco, in questo giorno i tuoi occhi hanno visto che il Signore ti aveva messo oggi nelle mie mani nella caverna; mi si diceva di ucciderti, ma ho avuto pietà di te e ho detto: “Non stenderò le mani sul mio signore, perché egli è il consacrato del Signore”. Guarda, padre mio, guarda il lembo del tuo mantello nella mia mano: quando ho staccato questo lembo dal tuo mantello nella caverna, non ti ho ucciso. Riconosci dunque e vedi che non c’è in me alcun male né ribellione, né ho peccato contro di te; invece tu vai insidiando la mia vita per sopprimerla. Sia giudice il Signore tra me e te e mi faccia giustizia il Signore nei tuoi confronti; ma la mia mano non sarà mai contro di te. Come dice il proverbio antico: “Dai malvagi esce il male, ma la mia mano non sarà contro di te”. Contro chi è uscito il re d’Israele? Chi insegui? Un cane morto, una pulce. Il Signore sia arbitro e giudice tra me e te, veda e difenda la mia causa e mi liberi dalla tua mano».
Quando Davide ebbe finito di rivolgere a Saul queste parole, Saul disse: «È questa la tua voce, Davide, figlio mio?». Saul alzò la voce e pianse. Poi continuò rivolto a Davide: «Tu sei più giusto di me, perché mi hai reso il bene, mentre io ti ho reso il male. Oggi mi hai dimostrato che agisci bene con me e che il Signore mi aveva abbandonato nelle tue mani e tu non mi hai ucciso. Quando mai uno trova il suo nemico e lo lascia andare sulla buona strada? Il Signore ti ricompensi per quanto hai fatto a me oggi. Ora, ecco, sono persuaso che certamente regnerai e che sarà saldo nelle tue mani il regno d’Israele».
Invocherò Dio, l’Altissimo, Dio che fa tutto per me. Mandi dal cielo a salvarmi, confonda chi vuole inghiottirmi; Dio mandi il suo amore e la sua fedeltà.
Innàlzati sopra il cielo, o Dio, su tutta la terra la tua gloria. Grande fino ai cieli è il tuo amore e fino alle nubi la tua fedeltà.
«Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva»
Rev. D. Jordi POU i Sabater (Sant Jordi Desvalls, Girona, Spagna)Oggi, il Vangelo sintetizza la teologia della vocazione cristiana: il Signore sceglie quelli che vuole che stiano con Lui e siano inviati come apostoli (cf.Mc 3,13-14). In primo luogo, li sceglie: prima della creazione del mondo, ci ha destinati ad essere santi (cf. Ef 1,4). Ci ama in Cristo ed in Lui ci modella, dandoci le qualità per essere figli suoi. Solo alla luce della nostra vocazione, possono capirsi le nostre qualità; la vocazione è la “parte” che ci ha affidato nella redenzione. E’ la scoperta dell’intimo “perché” della mia esistenza, quando sento di essere pienamente “me stesso”, quando vivo la mia vocazione.
E perché ci ha chiamati? Per stare con Lui. Questa scelta implica corrispondenza: «Un giorno –non voglio generalizzare, apri il tuo cuore al Signore e raccontagli la tua storia- forse un amico, un cristiano comune, uguale a te, ti scoprì un panorama profondo e nuovo, anche se, allo stesso tempo, era vecchio come il Vangelo. Ti suggerì la possibilità d’impegnarti seriamente a seguire Cristo, ad essere apostolo di apostoli. Forse perdesti allora la tranquillità e non la ricuperasti, trasformata in pace, fino a quando volontariamente, perché tu lo decidesti –che è la ragione più soprannaturale- dicesti quel “sì” a Dio. Ed arrivò la gioia, vigorosa, costante, che solo sparisce quando ti allontani da Lui» (San Jose María).
E’ dono, ma è anche impegno: santità per mezzo della preghiera e dei sacramenti ed inoltre una lotta personale. «Tutti i fedeli di qualunque stato e condizione di vita sono chiamati alla pienezza della vita cristiana ed alla perfezione della carità, santità che, anche nella società terrena, promuove un modo più umano di vivere» (Concilio Vaticano II).
Così, possiamo capire la missione apostolica: guidare gli altri verso Cristo; possederLo e portarLo. Oggi possiamo considerare con maggior attenzione questa chiamata e perfezionare alcuni dettagli della nostra risposta d’amore.
Pensieri per il Vangelo di oggi
«‘Vi esorto ad offrire i vostri corpi’ (Rm 12,1). Pregando così, l'Apostolo eleva tutti gli uomini alla dignità del sacerdozio; esorta tutti a presentare il proprio corpo come sacrificio vivente» (San Pietro Crisologo)
«Il bene tende sempre a comunicarsi. Comunicandolo, il bene attecchisce e si sviluppa (…).Non dovrebbero meravigliarci allora alcune espressioni di san Paolo: ‘L'amore di Cristo ci possiede’ (2Cor 5,14); ‘Guai a me se non annunciassi il Vangelo!’ (1Cor 9,16)» (Francesco)
«Fin dagli inizi della vita pubblica, Gesù sceglie dodici uomini perché stiano con lui e prendano parte alla sua missione; li fa partecipi della sua autorità e li manda “ ad annunziare il regno di Dio e a guarire gli infermi’ (Lc 9,2) (…)» (Catechismo della Chiesa Cattolica, nº 551)