Un team di 200 sacerdoti commenta il Vangelo del giorno
200 sacerdoti commenti il Vangelo del giorno
Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
Allora si diceva tra le genti: «Il Signore ha fatto grandi cose per loro». Grandi cose ha fatto il Signore per noi: eravamo pieni di gioia.
Ristabilisci, Signore, la nostra sorte, come i torrenti del Negheb. Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia.
Nell’andare, se ne va piangendo, portando la semente da gettare, ma nel tornare, viene con gioia, portando i suoi covoni.
«Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!»
Rev. D. Pere CAMPANYÀ i Ribó (Barcelona, Spagna)Oggi, contempliamo un uomo che, nella sua disgrazia, trova la vera felicità grazie a Gesù. Si tratta di una persona con una doppia carenza: la mancanza della vista fisica e l'impossibilità di lavorare per guadagnarsi da vivere, situazione che l’obbligava a mendicare. Ha bisogno di aiuto e si colloca sul ciglio della strada, all’entrata di Gerico, dove passano molti viandanti.
Per sua fortuna in quell’occasione, è Gesù che passa, accompagnato dai Suoi discepoli e da altra gente. Senza dubbio, il cieco ha sentito parlare di Gesù; gli avranno commentato che faceva prodigi e, al sapere che passa vicino, comincia a gritare: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!» (Mc 10,47). Per quelli che accompagnano il Maestro, risultano irritanti le grida del cieco, non pensano alla triste situazione di quell’uomo, sono egoisti. Gesù, sì vuol rispondere al mendicante e lo fa chiamare. Inmediatamente, il cieco si trova davanti al Figlio di Davide e si inizia il dialogo con una domanda e una risposta: Gesù, dirigendosi a lui, disse: « “Che cosa vuoi che io faccia per te?” E il cieco gli rispose:”Rabbunì, che io veda di nuovo!”» (Mc 10,51). E Gesù gli concede doppia visione: quella física e la più importante, quella della fede che è la visione interiore di Dio. Dice san Clemente di Alessandria: «Mettiamo fine alla dimenticanza della verità; spogliamoci della ignoranza e della oscurità che, come nubi, offuscano i nostri occhi e contempliamo Colui che è veramente Dio».
Frequentemente ci lagniamo e diciamo: -Non so pregare. Prendiamo allora esempio dal cieco del Vangelo: chiama Gesù con insistenza, e con tre parole Gli dice ciò di cui ha bisogno. Ci manca la fede? DiciamoGli: -Signore aumenta la mia fede. Abbiamo familiari e amici che non praticano più? Preghiamo allora così: -Signore, Gesù, fa che vedano. E’ così importante la fede? Se la paragoniamo con la visione fisica, che cosa diremo? E’ triste la situazione del cieco, ma ancora di più è triste quella di chi non crede. Diciamo loro: -Il Maestro ti chiama, di Gli ciò di cui hai bisogno e Gesù ti risponderà generosamente.
Pensieri per il Vangelo di oggi
«Chi ignora lo splendore della luce eterna è cieco. Tuttavia, se crede già nel Redentore, allora è già seduto sul ciglio della strada. Ciò, tuttavia, non è sufficiente. Se smette di pregare per ricevere la fede e abbandona le implorazioni, è un cieco seduto sul ciglio della strada ma che non chiede l'elemosina.» (San Gregorio Magno)
«Nell’incontro con Cristo, vissuto con fede, Bartimeo riacquista la luce che aveva perduto, e con essa la pienezza della propria dignità: si rialza in piedi e riprende il cammino, che da quel momento ha una guida, Gesù» (Benedetto XVI)
«La preghiera è principalmente rivolta al Padre; tuttavia essa è indirizzata anche a Gesù, soprattutto attraverso l'invocazione del suo santo nome: « Gesù, Cristo, Figlio di Dio, Signore, abbi pietà di noi, peccatori!» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2680)