Un team di 200 sacerdoti commenta il Vangelo del giorno
200 sacerdoti commenti il Vangelo del giorno
Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
Tu però rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente. Conosci coloro da cui lo hai appreso e conosci le sacre Scritture fin dall’infanzia: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene mediante la fede in Cristo Gesù. Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
I potenti mi perseguitano senza motivo, ma il mio cuore teme solo le tue parole. Grande pace per chi ama la tua legge: nel suo cammino non trova inciampo.
Aspetto da te la salvezza, Signore, e metto in pratica i tuoi comandi. Osservo i tuoi precetti e i tuoi insegnamenti: davanti a te sono tutte le mie vie.
«Davide stesso lo chiama Signore»
P. Josep LAPLANA OSB Monje de Montserrat (Montserrat, Barcelona, Spagna)Oggi, il giudaismo tuttora sa che il Messia deve essere “figlio di Davide” e che deve inaugurare una nuova era del regno di Dio. I cristiani “sanno” che il Messia, Figlio di Davide, è Gesù Cristo, e che questo regno è già cominciato incoativamente –quale seme che nasce e cresce- e diventerà realtà visibile e radiante quando Gesù tornerà alla fine dei tempi. Ma Gesù adesso è il Figlio di Davide e ci permette di vivere “nella speranza” i beni del regno messianico.
Il titolo di “Figlio di Davide” applicato a Gesù, costituisce il midollo del Vangelo. Nell'Annunciazione, la Vergine ricevette questo messaggio: «Il Signore gli darà il trono di Davide suo Padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe» (Lc 1,32-33). I poveri che chiedevano a Gesù che li curasse, clamavano: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!» (Mc 10,47). Nella Sua entrata solenne a Gerusalemme, Gesù venne acclamato: «Benedetto il regno che viene, del nostro padre Davide!» (Mc 11,10). Nell’antichissimo libro della Didachè, viene ringraziato Dio per «la vigna santa di Davide, tuo servo, che ci hai fatto conoscere per mezzo del tuo servo,Gesù».
Ma Gesù non è soltanto il figlio di Davide, ma è anche il Signore. Gesù lo afferma solennemente accudendo al Salmo davidico 110, citazione incomprensibile per i giudei, giacché risulta impossibile che il figlio di Davide sia “Signore” di Suo Padre. San Pietro, testimone della risurrezione di Gesù, vide con chiarezza che Gesù era stato costituito “Signore di Davide”, perché «Davide (...) morì e fu sepolto, e il suo sepolcro è ancora oggi fra noi (...). Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni!» (At 2,29-32).
«Gesù, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne, Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti, Gesù Cristo, nostro Signore», come dice San Paolo (Rom 1,3-4), è diventato la fonte luminosa che attira a Sé il cuore di tutti gli uomini, e, così, per mezzo della Sua dolce attrazione, pratica il Suo dominio su tutti gli uomini che si rivolgono a Lui con amore e fiducia.
Pensieri per il Vangelo di oggi
«Se vogliamo chiedere che il regno di Dio scenda su di noi, lo chiediamo con la potenza della Parola: che io sia allontanato dalla corruzione, che sia liberato dalla morte e dalle catene dell'errore» (San Gregorio di Nisa)
«In disputa con i farisei, Gesù stesso dà al Salmo 110 una nuova interpretazione. Il vero Messia non è il figlio di Davide, ma il 'Signore di Davide'; non siede sul trono di Davide, ma sul trono di Dio» (Benedetto XVI)
«Gesù stesso conferma che Dio è 'l'unico Signore' e che bisogna amarlo con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutto lo spirito e con tutte le forze. Lascia allo stesso tempo intendere che Lui stesso è 'il Signore'. Confessare che 'Gesù è Signore' è proprio della fede cristiana. Questo non è contrario alla fede nell'unico Dio (...)» (Catechismo della Chiesa Cattolica, nº 202)